Si è concluso da pochi giorni il XX Congresso nazionale della Fillea-Cgil. Vediamo insieme le indicazioni che il più grande sindacato italiano delle costruzioni intende perseguire nei prossimi quattro anni.
Il Segretario generale Alessandro Genovesi, riconfermato nuovamente alla guida della categoria, ha ribadito la necessità di difendere i risultati ottenuti attraverso un'azione che punti a rafforzare la contrattazione di anticipo con Stazioni Appaltanti e Prefetture al fine soprattutto di limitare il subappalto nei settori a maggior rischio di infiltrazioni criminali e rafforzare l'azione del sindacato contro ogni forma di violazione delle norme sulla parità di trattamento tra lavoratori in appalto e in sub appalto e/o in sub avvalimento, e in materia di Durc di Congruità anche attraverso un maggior contenzioso legale e vertenziale, perchè l’attivazione giudiziaria della responsabilità in solido direttamente sul committente dovrà divenire la regola.
Oltre ad un miglioramento delle condizioni normative (organizzazione del lavoro, salute e sicurezza, ecc.) e a difesa della funzione salariale dei CCNL, le nuove priorità che saranno al centro dell'attività sindacale riguardano vari settori, ve ne segnaliamo alcune:
- politiche per una vera rigenerazione urbana: le proposte per una “nuova forma urbis” sono le politiche di sviluppo per i nostri settori. Al riguardo per centrare l’obiettivo “saldo zero” di consumo di suolo ben prima degli obiettivi Ue ed Onu serve una legge quadro in materia di rigenerazione urbana, superando i limiti di una legislazione regionale contraddittoria, dando dei Livelli Minini di tutela urbanistica oltre i limiti della legge 1150 del 1942 e della legge 765/1967. E serve una “visione politica” degli interventi urbanistici, attraverso una stagione diffusa di vertenze, animazione sociale, affinché i Piani Urbani Integrati e i PINQUA siano strumenti anche di sviluppo dal basso. Proponiamo la costituzione di Consulte Urbane, composte da sindacati, associazioni di quartiere, ambientaliste, al fine di rendere tali percorsi partecipati;
- politiche industriali per la crescita e l’industrializzazione del settore edile. Riteniamo grave l’intervento del Governo che ha cambiato le norme sul superbonus, non affrontato il tema dei crediti fiscali già maturati e soprattutto reso la misura quasi impossibile per i redditi bassi, spesso coloro che abitano anche in condizioni energetiche e salubri più negative. Per noi è invece strategico mantenere la politica degli incentivi in quanto funzionali alla rigenerazione, al risparmio e all’efficienza energetica e alla messa in sicurezza del costruito, differenziando le percentuali e garantendo la cessione del credito e lo sconto in fattura per i soggetti economici più deboli. Il Super bonus va inoltre mantenuto per gli alloggi di Edilizia Pubblica Residenziale. E’ curioso quel Governo che di fatto riduce gli incentivi per l’efficienza energetica e poi dice che mancano strumenti per attuare la Direttiva Europea per portare in classe D le nostre case;
- rilancio del Partenariato Pubblico Privato, con un polo delle società controllate o a partecipazione pubblica per favorire crescita e specializzazione delle imprese private. Basta strozzare i fornitori, occorre investire perché crescano. Per questo è valido il documento della Fillea “Una proposta di politica industriale per le infrastrutture” e le priorità impostate sin da “Connettere l’Italia”. Così come riteniamo fondamentale la conferma e l’implementazione sia del piano industriale 2022-2031 di Ferrovie dello Stato che del Documento Strategico della mobilità stradale 2022-2026;
- una specifica politica industriale e per la giusta transizione per il settore dei materiali, rafforzando i centri di ricerca presenti in Italia; la capacità di brevetto su nuovi materiali green; l’implementazione di strategie per un minor consumo energetico (fornaci e non solo) e riuso dei prodotti e materie; di produzione energetica tramite CSS per le cementerie; di rilancio della filiera boschiva; di gestione equilibrata delle cave con il ripristino ambientale obbligo concessionario, insieme alla lavorazione in loco del materiale.
Il tema, specifico, della rigenerazione urbana è stato il punto centrale - dal 2020, anno di nascita dell'AssociazioNe Nuove Ri-Generazioni - della nostra elaborazione. In particolare, la “nuova forma urbis”, citata dal documento congressuale, è una visione che rimette al centro l’essere umano, il suo lavoro, i suoi bisogni, la sua dimensione collettiva e, per noi, il valore aggiunto dell’attività dell'Associazione e del sindacato confederale (non solo SPI e FILLEA CGIL) e della necessità di costruire progetti concreti con ricadute concrete, in grado di allargare alleanze sociali e partecipazione a partire dai diretti interessati (cittadini, associazioni locali, lavoratori, pensionati, disoccupati).
In particolare "10 IDEE PER LA NUOVA FORMA URBIS" è stato oggetto del Convegno tenutosi a Roma il 7 luglio 2022 in occasione dei "136 anni di battaglie" della Fillea - Cgil.
Segnaliamo, infine, il Rapporto Fillea sul settore delle costruzioni , una fotografia delle principali contraddizioni esistenti nel comparto, incrociando i dati forniti dai rapporti dell’ANCE, gli indicatori Istat, i dati del sistema delle Casse Edili, idati rilevati da Banca d’Italia e dal Cresme.
Per approfondire la documentazione del Congresso: QUI
Per la Redazione - Serena Moriondo