Mentre da una parte la Confederazione sindacale internazionale, in inglese International Trade Union Confederation (ITUC), la più grande federazione sindacale al mondo, pubblica un nuovo Rapporto dove evidenzia le strategie sindacali per raggiungere salari minimi dignitosi, dall'altra denuncia la scelta del governo tunisino di vietare l'ingresso di sindacalisti di almeno sei paesi che si sarebbero recati in questi giorni in Tunisia per mostrare solidarietà all'UGTT affiliato all'ITUC.
La manifestazione è, infatti, l'ultima di una serie di iniziative di protesta contro le disastrose politiche economiche e sociali del governo e la presa di potere autocratica del presidente Kais Saied.
I sindacati denunciano: "Dopo aver costretto il segretario generale della CES Esther Lynch a lasciare il paese il 19 febbraio, il governo si sta ora muovendo per negare ulteriormente ai lavoratori tunisini il loro legittimo diritto al sostegno e alla solidarietà internazionali. In un momento in cui la Tunisia ha urgente bisogno del sostegno della comunità internazionale per superare la crisi, il governo sta cercando di chiudere la cooperazione globale con il movimento sindacale del paese. Il nostro messaggio al presidente Saied è chiaro: continueremo a stare dalla parte dei lavoratori tunisini e della loro lotta per la giustizia e i diritti fondamentali", ha dichiarato il vice segretario generale dell'ITUC Owen Tudor che si sarebbe recato oggi in Tunisia insieme a colleghi provenienti da Algeria, Francia, Italia, Libia, Norvegia, Palestina e Spagna.
Una fase difficile per i sindacati in molti Paesi, confermati dallo stesso Rapporto, nel quale si sottolinea come questo arrivi in un momento critico, poiché i salari sono stagnanti e non tengono il passo con la crescita del PIL o la produttività, mentre l'aumento dell'inflazione sta drasticamente erodendo il valore reale dei salari delle lavoratrici e dei lavoratori minacciando le condizioni di sussistenza."I lavoratori di tutto il mondo - dichiara l'ITUC - meritano un aumento di stipendio e i sindacati di tutto il mondo sono in prima linea negli sforzi per ottenere salari più alti e migliori condizioni di lavoro".
Per la Redazione - Serena Moriondo