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VI Rapporto Urbanit Il 29 gennaio è stato presentato il VI Rapporto annuale di Urban@it: “Le città protagoniste dello sviluppo sostenibile”.

Ha aperto i lavori Walter Vitali Direttore esecutivo uscente di Urban@it e, a seguire, la presentazione da parte dei tre curatori del rapporto: Nicola Martinelli (Politecnico di Bari), Edoardo Croci (Università Luigi Bocconi di Milano) e Mariavaleria Mininni (Università della Basilicata). E' seguita una tavola rotonda con vari esperti di livello nazionale ed europeo e il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia. 

Parte integrante del Rapporto i 48 background papers che numerosi autori hanno prodotto per Urban@it. I documenti sono raccolti nei quindici Capitoli che compongono il Rapporto. Alcuni dei principali argomenti che si possono approfondire nel Rapporto: Le politiche nazionali ed europee per l’Agenda Onu 2030;  Le città italiane e le esperienze di Agende urbane per lo sviluppo sostenibile; Esperienze europee di costruzione di Agende per la sostenibilità urbana; La misurazione statistica e lo sviluppo urbano sostenibile; Processi tecnologici ed educativi per costruire ecosistemi urbani sostenibil; Infrastrutture verdi e sostenibilità urbana; Quale resilienza per quali paesaggi?; Politiche agrarie in chiave agro-urbana; Le politiche urbane del cibo come chiave per la sostenibilità;  La lotta alla povertà;  La riduzione delle disuguaglianze.

Tra le Città italiane che stanno facendo esperienze di Agende Urbane per lo Sviluppo Sostenibile o stanno costruendo le premesse per una azione sostenibile ponendo al centro programmi di riqualifcazione, il Rapporto segnala Rimini, Parma, Taranto, Aquileia, Brescia. Inoltre, all’interno del processo di elaborazione delle Agende metropolitane dello Sviluppo sostenibile 2030, intrapreso in collaborazione con il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (Mattm), è strutturato uno stretto rapporto tecnico tra le Città metropolitane di Genova, Milano, Torino e Venezia al fine di dare attuazione alle strategie di Sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 nell’area del nord Italia, con azioni che valorizzino le specificità delle singole Città metropolitane, ma creino sinergie basate sulle caratteristiche di complementarità dei territori. Sono, infine, segnalate le esperienze delle Città metropolitane di Roma, Bologna, Bari.

A livello internazionale, il Rapporto evidenzia in particolare l'esperienza francese dove le Agenzie Urbane sono state pioniere delle politiche territoriali e sono state strumento per l’integrazione delle questioni energetiche e climatiche nei documenti di pianificazione urbana mentre, oggi, stanno lavorando alle politiche di programmazione alimentare, pianificazione urbana di salute pubblica e l’accesso alle cure sanitarie, tutti elementi chiave per far emergere un nuovo modello di sviluppo, in termini di resilienza. alla terribile crisi vissuta con Covid-19. Altre due importanti esperienze internazionali descritte nel Sesto Rapporto, sono rappresentate dalla Città di Lubiana e dalla Città di Ghent. Nel primo caso, l’ampio programma di riqualificazione delle rive della Ljubljanica, è il frutto di uno sforzo collettivo, che ha messo a reddito gran parte delle risorse pubbliche ed ha ottimizzato il lavoro di più soggetti e di molti progetti. Si completa, in questo modo, il sogno umanistico dell'architetto e urbanista Joze Plečnik, di realizzare una città capitale della Slovenia ed oggi, tra le maggiori realtà sostenibili d’Europa. Per quanto riguarda Ghent si può dire che la missione che si è posta il Consiglio municipale definisce chiaramente i cittadini come la maggiore risorsa per co-creare la città e costruire un futuro sostenibile insieme. Gli SDGs giocano un ruolo chiave nel realizzare questa missione. Tuttavia, coinvolgere i cittadini nel costruire una città più sostenibile è possibile grazie alla lunga tradizione di partecipazione civica di Ghent.

 Vi segnaliamo la videoregistrazione del webinar al seguente link: https://youtu.be/qbYV-Stf8Eg

Per la Redazione - Serena Moriondo