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Silhouette construction workers fabricating steel reinforcement bar at the construction siteA sostenerlo non è la Fillea Cgil, il più grande Sindacato delle costruzioni italiano - come più volte riportato tra le notizie del nostro sito - ma il CNPCC, il Consiglio nazionale architetti, pianificatori paesaggisti e conservatori.  Il codice degli Appalti  e delle Concessioni, o meglio il “Codice dei contratti pubblici”, lo ricordiamo è la normativa che disciplina i rapporti tra la pubblica amministrazione e le società incaricate a svolgere determinate opere pubbliche.

Secondo la ricerca “Il boom del mercato delle Opere pubbliche, il nuovo Codice e la qualità della progettazione” realizzata da ONSAI, Cnappc e CRESME, la progettazione di opere pubbliche in 6 anni è aumentata di quasi 7 volte, passando dai 300 mln del 2016 ai 3 mld del 2022, i bandi da 2.900 a quasi 6.000. Ed ancora: boom dei concorsi di progettazione che nel 2020 erano stati 121, nel 2021 108,  nel 2022 saliti a 511;  ben 300 nei soli primi due mesi del 2023; l’appalto integrato come procedura di aggiudicazione dei lavori fase passa dai 2,5 miliardi di importi in gara del 2016 a oltre 35 miliardi nel 2022, pari al 42% del mercato delle opere pubbliche.

Dai dati della ricerca emerge poi che degli 83 miliardi di lavori in gara nel 2022: 53,6 miliardi riguardano le infrastrutture (reti di trasporto, idriche, rifiuti, energia e telecomunicazioni) e interventi di difesa del suolo, verde pubblico e arredo urbano mentre 30 miliardi di lavori riguardano l’edilizia pubblica sia di nuova costruzione che di riqualificazione.

Dei 3,1 miliardi riguardanti le gare di progettazione nel 2022 il 69% è affidato mediante accordi quadro (circa 2,1 miliardi). "Di questi [83 mld] il 45% (1,4 miliardi) sono bandi Invitalia per la progettazione, la direzione lavori e il collaudo di lavori pubblici Pnrr-Pnc inseriti nel Programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare (Pinqua), nei Piani urbani integrati (Pui) per la ristrutturazione, la manutenzione e la rifunzionalizzazione ecosostenibile di strutture edilizie pubbliche esistenti, nel Piano di investimenti strategici sui siti del patrimonio culturale (edifici e aree naturali), tra gli investimenti della Missione 6 «Salute» per la realizzazione di reti di prossimità, strutture e telemedicina per l'assistenza sanitaria territoriale (Case della Comunità e ospedali di Comunità). I principali committenti per la progettazione sono Comuni e Enti centrali; sanità, scuole, vita sociale e abitare i principali ambiti tematici".

Negli ultimi due anni il mercato delle costruzioni, è stato alimentato da importanti risorse private (il risparmio accumulato dalle famiglie e dalle imprese sia nel 2020 che nel 2021) e da importantissime risorse pubbliche: l’eccezionale stagione degli incentivi e il PNRR, ma anche da stanziamenti per le opere pubbliche che vengono dal 2014/2015 e che sono diventate aggiudicazioni di lavori a partire dal 2021, hanno fatto crescere il mercato in due anni con una accelerazione. Ma - ci ricorda il CRESME - gli incentivi andranno riducendosi e fermeranno il principale motore che ha trainato le costruzioni. Nel frattempo, a maggio, quando si presenteranno i bilanci del 2022, si faranno anche i conti con i cassetti fiscali accumulati e con i rischi di tenuta di molti operatori.

Ciò detto non vi è dubbio alcuno che ci troviamo in una nuova ed eccezionale fase espansiva delle Opere pubbliche, alla quale contribuisce in modo significativo il PNRR e sulla quale incidono anche altri programmi precedentemente avviati ma su cui grava il rischio che, l’eccessiva semplificazione alla quale tende il testo del nuovo Codice Appalti voluto dal Governo Meloni, abbassi fortemente la qualità delle Opere pubbliche.

Post 1Dopo, quindi, la denuncia dei Sindacati edili che hanno promosso varie mobilitazioni come quella che si terrà il 1°aprile in cinque città italiane, con lo scopo di ottenere politiche industriali, certezza di risorse, maggiore programmazione per migliorare la qualità del lavoro e la qualificazione dell’impresa oltre al ripristino del divieto dei sub appalti a cascata, ecco ora anche i rappresentanti dei progettisti evidenziano il timore che le modiche apportate al Codice degli appalti, fortemente volute dal ministro Salvini, non possano che far compiere alla nostra legislazione in materia "un passo indietro e di relegare ad  un ruolo secondario la centralità e la qualità del progetto senza le quali non si possono realizzare opere di qualità" mentre è "fondamentale assicurare la piena trasparenza in tutte le fasi delle procedure di affidamento".

Garantire la qualità dei progetti e del lavoro, la salute e la sicurezza dei lavoratori, significa garantire la qualità delle opere e la loro durata, dell'occupazione e, per questa via, lo sviluppo del Paese.

Per la Redazione - Serena Moriondo