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FOTO edoardo zanchiniNell'affrontare il tema della revisione del PNRR nella proposta, piena di incognite, avanzata dal ministro Fitto, l'unica certezza che abbiamo "è che nel documento approvato dal governo sono stati cancellati interi programmi di intervento senza alcuna analisi sulla situazione dei progetti che motivi la decisione." A scriverlo, sulle pagine del quotidiano Domani del 2 agosto, è Edoardo Zanchini, Direttore dell'ufficio clima del Comune di Roma e componente del Comitato scientifico dell'Associazione Nuove Ri-Generazioni. 

"Per la rigenerazione urbana, l'inclusione sociale e l'efficienza energetica dei Comuni complessivamente sono stati cancellati 11,8 miliardi di interventi suddivisi in tre programmi. (...) Stessa situazione vale per la gestione del rischio alluivoni e la riduzione del rischio idrogeologico. Viene da chiedersi - si domanda Zanchini - come sia possibile che tutti i progetti siano nelle stesse condizioni e impossibilitati a chiudere i cantieri entro il 2026. " Non a caso vi è stata una forte e unanime critica da parte dei Sindaci e dei Presidenti delle Giunte regionali, di ognii colore politico, per i quali, questa scelta, è stata una vera e propria doccia fredda. Tanto che "chi si occupa di appalti è il primo a sapere che non sta in piedi la promessa che quei finanziamenti siano recuperati attraverso i fondi europei di coesione, perchè hanno altre regole, tempi, condizioni di accesso." 

"E' particolarmente grave - scrive Zanchini - quanto avvenuto" perchè sarebbe stato senza alcun dubbio una buona occasione per capire ciò che aveva funzionato e cosa no, ora si apre una stagione in cui "Dovrebbe essere nell'interesse del ministro Fitto presentare un'analisi della situazione dei programmi confermati e fornire informazioni complete su quelli nuovi per evitare che le risorse vengano sprecate e che si pensi che le decisioni siano state prese sulla base di criteri quanto meno opachi."  Il documento del Governo però rimanda ad un ulteriore DpcM che, finora, non è stato ogegtto di confronto né con le parti sociali né con quelle istituzionali e "Dobbiamo augurarci - conclude Zanchini - che la discussione parlamentare sul "nuovo" Pnrr continui" e che "porti ad una marcia indietro rispetto alle situazioni dove ci sono gare pronte o assegnate, progetti pronti a partire perchè altrimenti si aprirerbbe uno scontro senza precedenti tra organi dello stato che coinvolgerebbe anche la commissione europea". 

Link: Articolo Zanchini sul quotidiano Domani, 2 agosto 2023

Per la Redazione - Serena Moriondo