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Foto guanti cantiere edile"Gli infortuni e le morti sul lavoro vengono quasi sempre derubricati come errore o distrazione umana, ma la realtà è che la ‘frenesia del profitto’ è la causa principale”. Così Cgil, Fillea e Filt in audizione il 5 settembre presso l' XI Commissione lavoro pubblico e privato della Camera sul DL 98/2023.

Le "maestranze edili" spiega la Fillea Cgil, con riferimento anche a ciò che è appena successo alla stazione di Brandizzo dove sono morti cinque operai e due feriti, oramai lavorano "10-12- ore al giorno, doppio turno nella stessa giornata"  e  "spesso non osservano i riposi settimanali previsti senza che vi sia nessun controllo specifico in merito da parte della committenza RFI."  Si registrano "fenomeni di caporalato e sfruttamento della manodopera" che non possono non trovare il dovuto contrasto, con misure specifiche, ad esempio, negli appositi "protocolli di legalità di seconda generazione" che urge definire e mettere in pratica.

Sono, quindi, la tutela dei lavoratori, il rispetto assoluto delle procedure, il controllo ed esclusione del ricorso al subappalto nel lavoro di manutenzione; il rispetto dell'orario di lavoro; la verifica sull'effettiva formazione effettuata da parte delle imprese ai lavoratori; il ruolo dell'innovazione tecnologica per assicurare una maggiore sicurezza per gli operatori che lavorano, a vario titolo, nel sistema ferroviario; la necessità di aumentare le risorse e i lavoratori da destinare alla cosiddetta scorta cantieri e a tutta la filiera della gestione lavori, tra le principali questioni poste daila Cgil durante l'audizione.

Diversamente continueranno ad essere imposti ai lavoratori ritmi frenetici di lavoro per  risparmiare sul costo del lavoro e sui dispositivi di sicurezza con l'unica finalità di conseguire il massimo profitto attraverso il massimo risparmio.

"Negli ultimi cinque anni solo nel settore delle manutenzioni, per garantire il transito di 9.000 treni al giorno sui 16.000 km di ferrovia nel nostro Paese, si sono registrati un infortunio mortale ogni cento giorni ed uno grave ogni cinquanta. Numeri che descrivono una criticità strutturale del comparto delle manutenzioni ferroviarie e che - secondo la Cgil e le categorie Fillea e Filt -  richiedono interventi urgenti. Nel dibattito politico si stanno sollevando soluzioni e individuando le responsabilità con estrema facilità ma i problemi sono molto più complessi." 
 
Il Sindacato, in sostanza, sottolinea come "alla base di tutto, manca una diffusa e radicata etica della responsabilità collettiva. Le formali procedure di sicurezza a cui ci si deve attenere, le norme di legge, si scontrano invece contro la prassi e le consuetudini, perché si fa pressione sui lavoratori e le lavoratrici, sempre nella logica che il lavoro è subordinato ai bilanci dell’azienda."

Link: Audizione_Cgil_Fillea_Filt_5092023_XI_Commissione_Lavoro_Camera.pdf

Per la Redazione - Serena Moriondo