Si sono ottenuti risultati importanti per quanto riguarda l’incremento dell’accesso all’istruzione a tutti i livelli e l’incremento dei livelli di iscrizione nelle scuole, soprattutto per donne e ragazze ma è necessario raddoppiare gli sforzi per ottenere risultati ancora migliori verso il raggiungimento degli obiettivi per l’istruzione universale. Per esempio, sappiamo che pochi Paesi hanno raggiunto l’uguaglianza tra femmine e maschi a tutti i livelli educativi.
Il Goal 4 dell'Agenda 2030 ONU sostiene che un’istruzione di qualità è la base per migliorare la vita delle persone e raggiungere lo sviluppo sostenibile.
Ma diffondere l'accesso all'istruzione a livello globale e affermare il diritto allo studio per tutte e tutti non sarà sufficiente se non saremo capaci di comprendere che la conoscenza è in continua evoluzione e ciò vale per chi impara e per chi insegna.
Nel suo ultimo libro, Insegnare il pensiero critico, la scrittrice e femminista statunitense bell hooks (pseudonimo di Gloria Jean Watkins, che secondo la scrittrice va riportato in minuscolo) afferma che "il futuro dell'apprendimento risiede nella conversazione, nel dialogo; il monologo è lo strumento meno efficace per trasmettere idee".
"Pensare è un'azione (..) Cercando risposte (le bambine e i bambini ndr) imparano quasi istintivamente a pensare. Putroppo, la passione dei bambini per il pensiero spesso si spegne nell'incontro con un mondo che cerca di educarli solo al conformismo e all'obbedienza. (..) giunti nelle aule univeristarie, la maggior parte degli studenti oppone resistenza al pensiero critico, sentendosi più a proprio agio con uno stile di apprendimento che consenta loro di rimanere passivi."
Al contrario - scrive bell hooks - " In primo luogo, devono imparare ad accogliere la gioia e il potere insiti nel pensiero.(..) In termini più semplici, il pensiero critico implica prima di tutto scoprire chi, cosa, dove, quando e come delle cose - trovare le rispote alle infinite domande (..) e poi utilizzare quella conoscenza in modo tale da consentirci di stabilire ciò che conta di più." Un bel libro per chiunque abbia a cuore le parole “formazione”, “apprendimento”, “cultura” e “uguaglianza”. Attraverso le questioni di "razza", genere e classe, l’autrice discute il complesso equilibrio che ci permette di insegnare e imparare dentro e fuori le aule. In ogni pagina si incoraggia il potere trasformativo del pensiero critico, il valore della lettura e l’importanza della libertà di espressione.
Un approccio ben diverso da quello messo finora in campo da Valditara, ministro dell’istruzione e del Merito, che mira per l'appunto, secondo quanto dichiarato dalla Flc Cgil, ad "una scuola che sanziona senza educare".
Il nuovo anno scolastico sta per iniziare, non perdiamo l'occasione di insegnare alle giovani generazioni che la scuola è il nostro passaporto per il futuro, poiché il domani appartiene a coloro che oggi si preparano ad affrontarlo.
Per la Redazione - Serena Moriondo