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Foto bandiera CGILTornano a crescere gli sfratti: 42 mila nel 2022. A denunciare  questa vera e propria emergenza, l'Area Stato Sociale e Diritti facente capo alla Segreteria nazionale della Cgil, che commenta in un Report i dati pubblicati recentemente dal ministero dell'Interno.

Nel primo anno dopo la fine del parziale blocco delle esecuzioni durante la pandemia, gli sfratti tornano a crescere prepotentemente del 9,4% rispetto all’anno precedente, riportando il fenomeno ai livelli prepandemici ma in una condizione di crisi sociale ed economica nettamente peggiore. Il 47,8% dei provvedimenti di sfratto viene emesso nelle città capoluogo e il restante 52,3% nel resto della provincia.

A fronte di una domanda abitativa crescente e di una condizione di difficoltà e disagio di molte famiglie, l’offerta di edilizia pubblica nel nostro Paese è assolutamente insufficiente, con lunghi tempi di attesa per la pubblicazione delle graduatorie e ancor più lunghi (anche decennali) per l’assegnazione degli alloggi, a fronte di un fabbisogno abitativo stimato dagli stessi Enti Gestori in almeno 600 mila unità immobiliari. 

Foto diritto alla casa potere al popolo 1021x580Il disagio abitativo rappresenta una componente rilevante della povertà che si conferma più diffusa tra le famiglie in affitto, tanto che, a fronte di 1,9 milioni di famiglie povere in condizioni di povertà assoluta, sono 900 mila quelle che vivono in affitto, pari al 45,3% del totale, con un’incidenza della povertà quattro volte superiore rispetto a quelle che vivono in una casa di proprietà.

Allarmante anche la situazione degli alloggi per studenti universitari fuori sede che mette in discussione l’esigibilità del diritto allo studio di tanti ragazzi e ragazze. A fronte di oltre 800 mila studenti universitari fuori sede, i posti letto negli alloggi universitari sono 40 mila: dunque soltanto il 4,9% degli studenti trova alloggio nelle residenze pubbliche o, comunque, convenzionate con gli enti pubblici per il diritto allo studio.

Risulta perciò necessaria una strategia complessiva per affrontare con determinazione, e con risorse adeguate, i nodi del disagio abitativo.
 
Le proposte della CGIL in sintesi:
  • rifinanziare il Fondo di sostegno per l’affitto e il Fondo per la morosità incolpevole per contribuire ad abbassare l’incidenza dei canoni sui redditi delle famiglie in difficoltà, per un valore di almeno 900 milioni di euro, visto che l’ultima quota di stanziamento (nel 2022) ha coperto solo il 40% del fabbisogno nazionale;

  • incrementare l’offerta di edilizia residenziale pubblica, attraverso un programma pluriennale, con finanziamenti adeguati, per incrementare il patrimonio ERP di 600 mila unità, anche attraverso la riqualificazione del patrimonio non utilizzato, in processi rigenerativi in ambito urbano;

  • integrare l’edilizia pubblica con quote di Edilizia residenziale sociale (ERS), attraverso la collaborazione fra soggetti diversi a carattere istituzionale, imprenditoriale, associativo e cooperativo, come avviene da decenni in molti Paesi europei;

  • realizzare residenze universitarie pubbliche nell’ambito del diritto allo studio e incrementare il “Fondo per gli Studenti fuori sede che ad oggi dispone di soli 4 milioni di euro per il 2023;

  • rivedere il regime fiscale legato alle locazioni per incentivare al massimo il canone concordato per favorire le locazioni di lunga durata e quelle transitorie per studenti che in molte città sono sfavorite dal fenomeno degli “affitti brevi”.

Link: CGIL_Sfratti_ed_emergenza_casa.pdf

Per la Redazione - Serena Moriondo