Si terrà oggi, 20 ottobre, al Centro Congressi SAIE alla Fiera del Levante a Bari, una tavola rotonda organizzata da CNCE e FORMEDIL su "Riflessioni su un settore in evoluzione". All'iniziativa parteciperanno Carlo TRESTINI (Vicepresidente ANCE), Alessandro GENOVESI (Segretario generale Fillea Cgil), Enzo PELLE (Segretario generale Filca Cisl), Vito PANZARELLA (Segretario generale Feneal Uil), Giorgio DELPIANO (Presidente Confapi ANIEM), Fabrizio SALOMONI (responsabile settore costruzioni di Confcooperative lavoro e servizi), Stefano CRESTINI (Presidnete ANAEPA Confartigiano Edilizia). Modera Vincenzo RUTIGLIANO , giornalista de Il Sole 24 Ore.
Mai come oggi il settore delle costruzioni si trova in una fase di passaggio, tra innovazione (nelle tecniche costruttive e nei materiali, per sostenere la domanda di rigenerazione urbana e di efficienza energetica, oltre che di infrastrutture di ultima generazione) e conservazione (negli approcci e, purtroppo, in forme vecchie ma anche nuove ed inedite di sfruttamento e illegalità). Un Report realizzato ad inizio di quest'anno dalla Fillea Cgil, ha fotografato le principali contraddizioni del settore, incrociando i dati forniti dai rapporti dell’ANCE, gli indicatori Istat, i dati del sistema delle Casse Edili, i dati rilevati da Banca d’Italia e dal Cresme, rilevando come - nonostante la consistente crescita - permangano problemi strutturali come la dimensione di impresa, il sotto inquadramento (cioè lavoratori pagati meno di quanto meriterebbero per i lavori che fanno) e la forte presenza di irregolarità (con un di più di sfruttamento della manodopera migrante).
Alfredo Martini giornalista e ricercatore, con un’esperienza pluridecennale nel campo della storia economica e sociale e in particolare nel settore del building e della trasformazione del territorio, ha evidenziato - in un recente articolo che ha esaminato dati provenienti dall'Osservatorio Casse Edili - alcuni elementi di particolare interesse per il settore. Il tema, infatti, è di grande attualità dato che, dopo un lungo periodo di stagnazione e un 2022 nel segno di una forte espansione, sia per ore lavorate che sul piano occupazionale e per numero di imprese grazie ad un contesto normativo e di politiche pubbliche quanto mai favorevoli, il mercato delle costruzioni registra, nei primi sei mesi di quest'anno, un andamento a due velocità.
Complessivamente, dunque, il mercato tiene ma, se nel primo trimestre gli effetti positivi dell'anno precedente vengono confermati, con il secondo trimestre si registra un andamento decisamente più critico. Rispetto al 2021 la crescita di attività del primo semestre dell'anno scorso è stata del 32% con un aumento della massa salari di un ulteriore punto percentuale in più. Con effetti molto poisitivi sia rispettio al numero dei lavoratori attivi (+24%) che delle imprese (+17%). Tenendo come base di riferimento sempre il 2021 anche il periodo gennaio -giugno 2023 registra dinamiche simili e addirittura migliori. In particolare si registra la crescita di un trend di mercato che sembrerebbe premiare lavori di dimensioni magguori e competenze e fasce di lavoratori più specializzati. Lo scenarioperò tende a cambiare se si confrontano i dati del primo semestre di quest'anno con quello del 2022: il numero delle ore lavorate e il dato delle imprese questanno non sgenalano variazioni a fronte di un 2% in più per massa salari e numero di lavoratori attivi che segna un inevitabile assestamento della crescita straordinaria che si è manifestata nel periodo precedente. In particolare nelle regioni del Nord Ovest il mercato delle costruzioni continua a "tirare" con una crescita del 4% e al centro il trend resta positivo (+1,8%) mentre nel Nord Est (-1,2%) e soprattutto al Sud e nelle Isole i trend sono decisamente più ciritici (rispettivamente del -3,5% e del -5,9%).
In sostanza, complessivamente - nel secondo trimestre - il calo di ore lavorate rispetto allo stesso periodo del 2022 è stato del 4,8%, con una sostanziale tenuta del numero di lavoratori attivi e una riduzione delle imprese del 2,5%. A determinare queste differenze sono una serie di fattori, alcuni di contesto normativo e politico, altri legati ai cambiamenti climati e alla conseguente riduzione di attività a causa di eventi determinatasi nelle singole regioni.
Bisognerà attendere il consuntivo dell'anno e di altri fattori congiunturali per poter fare una valutazione più puntuale dell'andamento del settore ma un aspetto è evidente, le sfide che il settore edile si trova ad affrontare sono epocali: rigenerare le città a seguito della deindustrializzazione, alla gentrificazione e all'accentuazione del degrado delle periferie, confrontarsi con la realtà del digitale, interpretare e attuare il nuovo modello della sostenibilità. Argomenti che, insieme al tema della qualità e la sicurezza del lavoro, non potranno non essere al centro del dibattito della tavola rotonda.
Per la Redazione - Serena Moriondo