Alla vigilia della COP28 di Dubai, il Rapporto Greenitaly ha raccontato, come ogni anno, l’economia green del nostro Paese. Il Rapporto è stato realizzato dalla Fondazione SYMBOLA e UNIONCAMERE, con la collaborazione del Centro Studi Tagliacarne e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Il Rapporto racconta quella parte imprenditoriale del Paese che è "in prima fila nella transizione verde, un’Italia che affronta la crisi climatica puntando su qualità e sostenibilità, innovazione e coesione sociale, territori e comunità. Un’Italia che fa l’Italia. Perché - dichiara il Presidente Ermete Realacci - come dice il Manifesto di Assisi: 'affrontare con coraggio la crisi climatica non è solo necessario ma rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro'."
E' un mondo, quello rappresentato dal rapporto, composto da:
- 510.830 le imprese che, negli ultimi 5 anni, hanno effettuato eco-investimenti pari al 35,1% del totale ovvero più di 1 su 3;
- il 40,9% delle imprese agricole crede negli eco-investimenti, che comunque crescono costantemente in tutti i settori (l’edilizia passa dal 20,8 % del periodo 2014-2018 al 52,7 del 2018-2022);
- il 48% delle imprese non ha investito e non investirà sul green per motivi economici e culturali, burocrazia, incertezza sul futuro, competenze, disponibilità dei componenti;
- gli investimenti in sostenibilità crescono con la dimensione delle imprese, ma aumentano anche nelle piccole, medie e micro imprese;
- 3,2milioni di lavoratrici e lavorator (green jobs) che rappresentano il 13,9% degli occupati (3.222 mila unità). Nel 2022 i contratti attivati di queste figure sono stati pari a 1.816.120, il 35,1% dei contratti totali previsti nell’anno (circa 5,2 mln), con un incremento di 215.660 unità rispetto alla precedente rilevazione. Tra le aree aziendali più interessate sul totale delle attivazioni troviamo le aree progettazione e sviluppo (incidenza 87%), logistica (81,7%) e marketing e comunicazione (79,2%);
- i green jobs crescono più dell’occupazione tradizionale (+4,1% contro +2,2% nel periodo 2021-2022). Si tratta di occupazione più stabile e qualificata; il dato negativo è il mismatch, ovvero la difficoltà a reperire le figure idonee (ne manca circa il 47%);
- guardando in maniera allargata alla richiesta di competenze green, nel 2022 – su un totale di quasi 5,2 milioni di contratti previsti nel mercato del lavoro – questa conoscenza è stata ritenuta necessaria nell’81,1% dei casi, per circa 4,2 milioni di contratti.
Tra le dieci province italiane per valore assoluto delle imprese che hanno effettuato eco-investimenti nel periodo 2018–2021 e/o investiranno nel 2022 in prodotti e tecnologie green troviamo: Roma, Milano, Napoli, Torino, Brescia, Bari, Bologna, Bergamo, Padova, Firenze.
L'Italia - viene spiegato nel Rapporto - è inoltre leader nell'economia circolare e ha la più alta percentuale di avvio a riciclo sulla totalità dei rifiuti: l'83,4%, 30 punti percentuali in più rispetto alla media europea, con una crescita storica nell'impiego di materia seconda nei sottori industriali nel biennio 2020-2021.Presenta però problemi sul piano dello sviluppo delle fonti di energia rinnovabile coprendo, nel 2022, solo il 31,1% del fabbisogno elettrico nazionale..
* Symbola è una fondazione costituita da imprenditori e personalità del mondo scientifico e culturale che, come spiegano i promotori, operano per migliorare e far crescere l’Italia di Qualità. 140 soci, imprese "che fanno la Qualità o che investono per farla, trovando nuove strade per aumentare la competitività del Made in Italy."
* L'Unione italiana delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura (Unioncamere) è l'ente pubblico che unisce e rappresenta istituzionalmente il sistema camerale italiano, realizza e gestisce servizi e attività di interesse delle Camere di commercio e delle categorie economiche.
Per la Redazione - Serena Moriondo