La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani recita: “Il disconoscimento e il disprezzo dei diritti umani hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell'umanità”.
Senza diritti umani, infatti, non c’è pace e la “Questione Palestinese” è innanzitutto una questione di diritti umani.
Non vi è giustificazione alcuna per l’operato di Hamas ma neppure per il mancato rispetto della risoluzione dell’Assemblea Generale dell’Onu che il 29 novembre 1947 istituiva nella terra di Palestina uno “Stato ebraico” e uno “Stato arabo”, assegnando alla città di Gerusalemme uno speciale status internazionale gestito dalle Nazioni Unite.
Per questo il 29 novembre ricorre la “Giornata Internazionale di Solidarietà con il Popolo Palestinese” promossa dell’Onu: questa Giornata ci ricorda che dei due Stati previsti nella Risoluzione 181 del 1947, conosciuta come Partition Resolution, finora è stato creato solo lo Stato di Israele mentre il popolo palestinese continua ad essere sottoposto ad una violenta occupazione militare.
"I palestinesi di Gaza - ha dichiarato il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres- stanno subendo una catastrofe umanitaria. Quasi 1,7 milioni di persone sono state costrette ad abbandonare le loro case, ma nessun luogo è sicuro. Nel frattempo, la situazione nella Cisgiordania occupata, compresa Gerusalemme Est, rischia di degenerare. Questa è una giornata per riaffermare la solidarietà internazionale con il popolo palestinese e il suo diritto a vivere in pace e dignità.
Questo deve iniziare con un cessate il fuoco umanitario a lungo termine, l’accesso illimitato agli aiuti salvavita, il rilascio di tutti gli ostaggi, la protezione dei civili e la fine delle violazioni del diritto umanitario internazionale. Dobbiamo essere uniti nel chiedere la fine dell’occupazione e del blocco di Gaza. È ormai tempo di muoversi in modo determinato e irreversibile verso una soluzione a due Stati, sulla base delle risoluzioni delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, con Israele e Palestina che vivono fianco a fianco in pace e sicurezza, con Gerusalemme come capitale di entrambi gli Stati. Le Nazioni Unite non vacilleranno nel loro impegno verso il popolo palestinese. Oggi e ogni giorno, siamo solidali con le aspirazioni del popolo palestinese a realizzare i propri diritti inalienabili e a costruire un futuro di pace, giustizia, sicurezza e dignità per tutti." (Fonte: https://unric.org/it/giornata-mondiale-di-solidarieta-con-il-popolo-palestinese/)
Mentre prosegue la preparazione della Marcia della pace che si svolgerà ad Assisi il prossimo 10 dicembre, la Fondazione PerugiAssisi per la cultura della Pace, ha diffuso il documento di Marco Mascia (Presidente del Centro Diritti Umani "Antonio Papisca" dell' Università di Padova) e Flavio Lotti (Presidente della Fondazione), documento che ricorda cosa stabilisce il diritto internazionale per il riconoscimento dei diritti inalienabili del popolo palestinese e per la costruzione di una pace giusta e duratura in Medio Oriente.
L'auspicio è di arrivare ad “assicurare il dominio incontrastato del diritto e l’infaticabile ricorso al negoziato, ai buoni uffici e all’arbitrato, come proposto dalla Carta delle Nazioni Unite, vera norma giuridica fondamentale.” Papa Francesco.
Link: Riprendiamo in mano la bussola dei diritti umani
Per la Redazione - Serena Moriondo