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L’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB) ha trasmesso alle Commissioni del Senato Politiche dell’Unione europea e Programmazione economica, bilancio una Memoria sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) a seguito della richiesta pervenuta dalle stesse Commissioni, in relazione ai progetti finanziati sul territorio, dando conto della celerità e dell’efficacia con cui i soggetti attuatori si sono attivati nelle Regioni e nelle macro-aree del Paese.

Grafico progetti avviati e conclusi PNRR 5 dic 2023L’analisi riferisce sullo stato di attuazione del PNRR nella formulazione approvata a livello europeo il 13 luglio 2021, insieme a prime e limitate indicazioni sulla versione modificata del Piano che ha ricevuto parere favorevole dalla Commissione europea lo scorso 24 novembre e per la quale si attende la Decisione del Consiglio europeo nei prossimi giorni. La valutazione alquanto complessa, si avvale anche dell’integrazione dei dati contenuti in ReGiS (al 26 novembre) e di informazioni dell'ANAC (Autorità nazionale anticorruzione). La memoria analizza inoltre il momento della messa a gara dei progetti per la realizzazione da parte di imprese o altri operatori di mercato. L’avvio delle gare soffre di ritardi su tutto il territorio nazionale ma con maggiore rilievo nel Mezzogiorno

L’approfondimento dell’UPB indica, in particolare, che:

  • l’assegnazione delle risorse è avvenuta con celerità non dissimile tra Nord, Centro e Mezzogiorno, anche se nel Sud la distribuzione risulta meno omogenea;
  • differenze tra Regioni e tra macro-aree si amplificano quando si considerano la quota dei progetti conclusi e la capacità di bandire e assegnare i lavori per la loro realizzazione;
  • esclude che i ritardi dipendano dal fenomeno delle gare deserte che rimane di entità marginale.

L’analisi fa, inoltre, trasparire la criticità data dall’elevata numerosità di piccoli progetti con soggetti attuatori di natura privata o mista dispersi sul territorio, probabilmente con ridotta esperienza di gestione delle gare. I ribassi sulla base d’asta risultano in media significativi, nell’ordine del 15%, anche se inferiori a quelli medi registrati negli appalti pubblici.

Grafico risorse programmate PNRR 5 dic 2023Sulla base delle informazioni contenute in ReGiS alla data del 26 novembre risultano spesi complessivamente 28,1 miliardi, pari a circa il 14,7 per cento del totale delle risorse europee del PNRR: 1,3 miliardi nel 2020 (tutto il programmato per l’anno), 6,2 miliardi nel 2021 (leggermente più di quanto programmato), 18,1 miliardi nel 2022 (leggermente più di quanto programmato) e 2,5 miliardi nel 2023 (il 7,4 per cento del programmato.

Le misure che hanno assorbito maggiori risorse sono quelle relative agli incentivi ai privati: il rafforzamento dell’Ecobonus e del Sismabonus conta più di 8,7 miliardi, il credito di imposta per i beni strumentali (Industria 4.0) oltre 5,4. Seguono, tra i principali, gli interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni (circa 2,5 miliardi), le linee di collegamento ad alta velocità alla frontiera Nord (circa 1,7 miliardi), il potenziamento dei nodi ferroviari metropolitani e dei collegamenti nazionali di maggiore rilievo (0,8 miliardi), il credito di imposta per R&S (0,6 miliardi), il rifinanziamento del fondo gestito da SIMEST-CDP per il sostegno allo sviluppo industriale
(0,6 miliardi).

Grafico risorse ancora da spendere PNRR 5 dic 2023Rispetto alle risorse del PNRR restano da spendere 163,4 miliardi: 31,9 miliardi per la Missione 1 (Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura), 47,5 miliardi per la Missione 2 (Rivoluzione verde e transizione ecologica), 20,5 miliardi per la Missione 3 (Infrastrutture per la mobilità sostenibile), 29,4 miliardi per la Missione 4 (Istruzione e ricerca), 18,6 miliardi per la Missione 5 (Inclusione sociale), 15,5 miliardi per la Missione 6 (Salute). Paradossalmente, in un contesto di grande difficoltà  del Sistema Sanitario Nazionale per mancanza di personale e strutture adeguate, è proprio la Missione Salute quella che soffre di ritardi di spesa più significativi.

L’approfondimento dell’UPB, che fissa lo status-quo-ante a cui si applicano le recenti modifiche al PNRR, è in parte dedicato anche a fornire indicazioni preliminari sulla revisione del Piano approvata dalla Commissione europea lo scorso 24 novembre: sugli interventi (riforme e investimenti), sui risvolti finanziari, sul cambiamento dei milestone e dei target (M&T) da conseguire e delle rate a cui sono associati e con cui saranno erogate all’Italia le risorse dal 2024. Un’analisi più approfondita sarà resa disponibile appena saranno noti ulteriori dettagli.

Dalle informazioni a oggi disponibili emerge che:

  • le modifiche approvate dalla Commissione europea non coincidono integralmente con quelle proposte dal Governo Meloni la scorsa estate: ad esempio, erano stati previsti definanziamenti per circa 16 miliardi a fronte degli attuali 8,3 e le risorse relative al capitolo RePowerEU ammontavano a circa 19 miliardi rispetto agli 11,2 attuali;
  • le modifiche ai singoli investimenti hanno determinato una riallocazione dei finanziamenti sia all’interno della singola Missione sia tra le Missioni. Il finanziamento del capitolo relativo a RePowerEU è stato realizzato – oltre che con i nuovi fondi pari a 2,9 miliardi – attingendo risorse da tutte le Missioni con l’eccezione della prima e della sesta.

Ne emerge un differimento in avanti sia degli obiettivi da conseguire sia degli importi delle rate con cui saranno erogate le risorse dal 2024. La rimodulazione del Piano e del profilo temporale delle rate potrebbe determinare la necessità di un maggiore ricorso al mercato a meno di riduzioni compensative di spese in altre voci del bilancio dello Stato.

Link: Memoria PNRR Ufficio Parlamentare di Bilancio 5 dicembre 2023

* in homepage disegno di Tom Erik Andersen

Per la Redazione - Serena Moriondo