Le bambine e i bambini e i giovani del mondo debbono poter partecipare a processi importanti, rispondere alla questione del cambiamento climatico e contribuire a plasmare il processo decisionale e le politiche intergovernative con implicazioni dirette per il loro futuro e per quello delle future generazioni.
Dal 2011, YOUNGO ha rappresentato la loro voce nei negoziati sul clima dell’UNFCCC. Ha consentito a migliaia di bambine e bambini e giovani in tutto il mondo di prendere parte a importanti processi legati al clima a livello locale, nazionale, regionale e internazionale. YOUNGO è una rete indipendente, auto-organizzata e guidata dai giovani (di età fino a 35 anni), composta da centinaia di ONG, organizzazioni, gruppi impegnati su questo tema.
I giovani hanno espresso chiaramente le loro aspettative per il futuro di un coinvolgimento significativo dei giovani nella consultazione dei Torchbearers for SDGs, che ha avuto luogo in vista del Summit delle Nazioni Unite sugli SDG del 2023. Oltre 4.000 giovani provenienti da 159 paesi hanno partecipato a due incontri virtuali per la gioventù, consultazioni tenutesi tra giugno e agosto 2023 e hanno condiviso le loro opinioni su temi relativi all’attuazione degli SDG. Le prospettive dei giovani evidenziano la necessità di uno standard globale per un loro significativo coinvolgimento e trasparenza su come sono vengono intrerpretati e utilizzati i loro imput per influenzare azioni e risultati dei 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile.
Il riconoscimento dei giovani come agenti di cambiamento dotati di potere è un processo sostenuto dall'ONU (2018), un processo volto a sostenere l’energia dei giovani indirizzata verso la realizzazione delle politiche climatiche, futuri resilienti e sostenibili. Questo approccio aiuterebbe, inoltre, a garantire che la generazione di giovani di oggi abbia potere politico e si impegni in modo significativo come futura classe dirigente di ogni Paese, di politici, negoziatori ed esperti climatici.
Lo stesso modo in cui il processo GST (Global Stocktake) valuta i progressi compiuti dalle Parti dell’UNFCCC nel raggiungimento degli obiettivi degli accordi internazionali, anche un bilancio da parte delle giovani generazioni aiuterebbe a valutare ed esaminare simultaneamente i progressi compiuti, in particolare attraverso l’Articolo 63 e 65 del Patto sul clima di Glasgow e articolo 88 del Piano di attuazione di Sharm el Sheikh.
Uno dei principali ostacoli incontrati è la scarsa disponibilità di informazioni documentate e statistiche sull’inclusione dei giovani. L'altro ostacolo riguarda il fatto che la partecipazione dei giovani è stata tradizionalmente messa da parte, distante dai grandi eventi e dagli spazi decisionali.
L'inclusione dei giovani nello sviluppo di politiche climatiche potrà essere rafforzata attraverso l'uso di particolari meccanismi.
Il documento pubblicato da YOUNGO, "Youth stocktak of UNCFCCC processes" pubblicato l'8 dicembre 2023, fornisce un elenco dei meccanismi più comuni per facilitare tale inclusione nei vari Paesi. Tra quelli illustrati, consultazioni dedicate ai giovani e l'invito a prendere parte alle riunione sulle strategie nazionali riguardanti i cambiamenti climatici. Uno dei tanti casi di studio riguarda il Kenya, nazione che ha lanciato il suo terzo Piano d'azione nazionale sui cambiamenti climatici (NCCAP) per il 2023-2027. La strategia dà priorità all'integrazione dei giovani nell'azione per il clima e al rafforzamento delle loro capacità a intraprendere azioni in tal senso. Sulla base del rapporto di mappatura delle organizzazioni giovanili (694 reti giovanili che lavorano sul cambiamento climatico) il governo del Kenya ha sviluppato una mappa concenttuale sullo sviluppo della capacità dei giovani, delle bambine e dei bambini che ha permesso la realizzazione di quattro worshop che ha visto coinvolti 235 giovani (115 maschi e 120 femmine) nelle 47 contee, oltre ad un sondaggio con l'UNICEF che ha coinvolto, tramite interviste, oltre 14mila bambini e giovani. Altri paesi che, più di altri, si stanno muovendo in questa direzione sono la Finlandia, la Spagna, i Paesi Bassi.
ll network giovanile Engajamundo, nel
side event dal titolo "
Empowering Latin American Youth and Women: advocacy scenarios on the road to COP28," tenutosi nella seconda giornata della Conferenza e organizzato da
Climate Action Network – Latin America, Engajamundo Youth Association e Fundacion Barranquilla+20, hanno posto al centro l’importanza di coinvolgere i giovani negli spazi decisionali, attraverso la costruzione di un processo di autonomia fondato sulla partecipazione, l’educazione e l’advocacy.
Risulta importante aprire il dialogo, partendo dal principio che i giovani non siano da strumentalizzare ma, al contrario, diventino protagonisti con le proprie istanze, in un percorso di co-costruzione.
E, consapevoli che sono le donne a subire maggiormente gli impatti dei cambiamenti climatici, soprattutto per quanto concerne la vulnerabilità e l’esposizione ad essi, il punto chiave è capire che ci sono voci diverse:“Una cosa è ascoltare, un’altra è sentire, un’altra ancora è mettersi nei panni di chi vive una situazione. Ascoltare è il primo passo, ma quello che realmente cambierà la situazione è, attraverso l’ascolto, costruire.”
Sempre volgendo lo sguardo alla Conferenza sul clima, ci sono altri tre aspetti che i giovani di "Economy of Francesco" fanno propri rilanciando le speranze del Papa: se gli accordi finora sono falliti ciò dipende anche dalla mancanza di controlli e sanzioni. Come dice il Papa, è importante che perchè questo appuntamento diventi "storico" servono, in tema di transizione energetica dal fossile ad altre forme di energia pulita, forme che siano "vincolanti" e anche "efficienti" e " facilmente monitorabili". Solo così anche la politica internazionale potrà ripristinare la sua credibilità. Questo nelle parole di Catalina Hinojosa López coordinatrice di progetti di diritto e giustizia climatica di Economy of Francesco: "Attirano spesso l’attenzione, in occasione delle Conferenze sul clima, le azioni di gruppi detti “radicalizzati”. In realtà - scrive Papa Francesco - essi occupano un vuoto della società nel suo complesso, che dovrebbe esercitare una sana pressione, perché spetta ad ogni famiglia pensare che è in gioco il futuro dei propri figli." Altro tema riguarda l'atteggiamento della politica e il senso del potere illimitato chiuso all'ascolto e alla creatività della società civile. Scrive Papa Francesco:" Quanti interverranno siano strateghi capaci di pensare al bene comune e al futuro dei loro figli, piuttosto che agli interessi di circostanza di qualche Paese o azienda. Possano così mostrare la nobiltà della politica e non la sua vergogna". Ultimo aspetto: nei giovani è forte il desiderio di bene comune che può partire dal cambiamento delle abitudini familiari, che divengano poi estese ai quartieri, alle città e quindi alle nazioni e al mondo: "E non ci sono cambiamenti duraturi senza cambiamenti culturali - ricorda il Papa - che a loro volta dipendono dal cambiamento nelle persone". Vogliamo, ribadiscono i giovani - "logiche di rigenerazione e non più solo logiche di sfruttamento".
Per la Redazione - Serena Moriondo