Mentre il Segretario Generale della Fillea Cgil, Alessandro Genovesi, il 3 marzo lancia in una intervista su La Stampa la proposta di un patto tra produttori e governo per il rilancio del settore l'Ance, l'Associazione Nazionale Costruttori Edili, in occasione dell'audizione informale presso le Commissioni riunite Bilancio e Politiche dell’Unione europea del Senato della Repubblica del 9 marzo u.s., conferma la necessità di rilanciare il settore delle costruzioni imponendo alle amministrazioni una tempistica rigorosa entro cui pervenire agli affidamenti e all'avvio dei lavori.
L' Ance ha espresso apprezzamento per l'annunciato impegno del Governo a rivedere e riorganizzare il Recovery Plan, inquadrandolo nella prospettiva di un piu' ampio 'Progetto Paese', con un orizzonte fissato almeno al 2030.
Quello elaborato finora, infatti, secondo il Presidente dell'Ance, Gabriele Buia, è un piano che manca di visione strategica. Con l'attuale impostazione a fine 2026, secondo le stime Ance, l'Italia avrebbe speso solo il 48% delle risorse per i cantieri.
Allocare risorse - secondo l'ANCE - non basta, occorre poterle spendere e riuscire ad aprire cantieri. Sul fronte privato bisogna far decollare il grande piano di efficientamento energetico e messa in sicurezza degli edifici previsto dal pacchetto degli interventi del Superbonus. Nello specifico l'Associazione Costruttori, come hanno fatto insieme la Fillea Cgil , Spi Cgil e l'Associazione Nuove Ri-Generazioni lo scorso anno, ha chiesto la proroga del Superbonus 110% quantomeno fino a fine 2023.
Link: ANCE-Documento_Audizione_PNRR.pdf