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L'Associazione Nuove Ri-Generazioni, sin dalla sua costituzione, si è occupata di esplorale le connessioni tra i 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell'Agenda ONU 2030, dedicando una particolare attenzione al Goal 11 "Città e Comunità sostenibili". Può dunque sorgere spontaneo chiedersi quale collegamento ci sia tra il tema dell'abitare e del benessere delle persone nei centri urbani e le api che abbiamo, sin da piccoli, associato ai fiori e al mondo rurale.

Presto detto: le api sono utili e necessarie ovunque e, anche in città, sono eccellenti indicatrici dello stato di salute dell’ambiente che ci circonda, della qualità dell’aria e della presenza di sostanze inquinanti e nocive.

In molte grandi città, come New York, San Francisco, Tokio, Seoul, Vienna, Berlino, Parigi e Londra,  le arnie - installate sui tetti di alberghi e ristoranti, palazzi e hotel, scuole e uffici, musei - sono state introdotte nel tessuto urbano da molti anni con ottimi risultati, sia perchè forniscono moltissime informazioni utili, sia perché sono un ottimo stimolo per sviluppare progetti di aggregazione e comunità tra i cittadini. Solo a Parigi si stimano più̀ di 1000 alveari: l’Operà Garnier, il parc Monceau, i giardini di Luxembourg e Notre-Dame, solo per citarne alcuni, ma anche famosi ristoranti e hotel ospitano sui loro tetti le arnie di questi preziosi insetti.

In Italia Bologna, Bolzano, Torino, Milano, Potenza, Cesena e Bari, stanno portando avanti da qualche anno un attento monitoraggio della situazione delle api nelle aree urbane per rilevare residui di pesticidi e metalli pesanti, con esiti davvero molto incoraggianti. A questo scopo sono nate tantissime importanti collaborazioni tra Università, Enti e Corpi dello Stato, Associazioni e Città metropolitane come ad esempio il progetto “Apincittà” che coinvolge l’Arma dei Carabinieri e Roma Capitale, allo scopo di monitorare la qualità dell’aria e la biodiversità in tutta l’area urbana.

L’apicoltura urbana non è una moda degli ultimi anni, al contrario sembra che già̀ gli antichi romani, 2000 anni fa, ospitassero degli alveari nelle ville patrizie e, contrariamente a quello che si può̀ pensare, il miele urbano è commestibile. A confermarlo le analisi chimiche effettuate per testare la quantità̀ di metalli pesanti che dimostrano che la presenza di piombo, nichel, cromo e benzene raggiungono valori irrilevanti per la salute umana (0,022 mg/kg di piombo nel miele di Roma – Progetto ApinCittà FAI).

In città - spiegano gli esperti - si può traovare una biodiversità maggiore rispetto ad alcune area in campagna, visto l’utilizzo delle monocolture e della chimica in agricoltura. Le fioriture in città, poi, sono scalari e non confinate in un periodo dell’anno. Infine, la temperatura è più alta e rende l’inverno meno rigido.

Quindi le api in città sono più a loro agio di quanto si pensi e progetti come Apicoltura Urbana, ci aiutano a conoscerle meglio e saper apprezzare il valore che rappresentano per il pianeta e gli esseri umani. La presenza delle api in città ha anche finalità educative, laddove i cittadini possono diventare maggiormente consapevoli dell’impatto delle proprie scelte di vita quotidiane sull’ambiente, partecipando attivamente al monitoraggio e alla salvaguardia della salute, api comprese.

Negli ultimi anni, l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha dichiarato che gli apicoltori hanno segnalato un’insolita diminuzione del numero di api (Apis mellifera) e perdite di colonie, in particolare nei Paesi dell'Europa occidentale, tra cui Francia, Belgio, Svizzera, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, Italia e Spagna. Tali tassi di mortalità non sono specifici per le popolazioni di api, ma colpiscono anche altre specie di insetti e, nel complesso, la biodiversità.
Non è stata individuata una causa unica per la diminuzione del numero di api. Sono stati invece indicati diversi fattori concomitanti, che agiscono in combinazione fra loro o separatamente. Tra questi gli effetti dell'agricoltura intensiva e dell'uso di pesticidi,  lo scarso nutrimento a disposizione delle api, i virus, gli attacchi di agenti patogeni e delle specie invasive - come l'acaro Varroa (Varroa destructor), il calabrone asiatico (Vespa velutina), e il piccolo coleottero dell'alveare Aethina tumida e poi i cambiamenti ambientali casuati dagli esseri umani (ad esempio la frammentazione e la perdita di habitat). In merito al mercato del miele, sebbene l’Europa sia il secondo produttore mondiale (2.80.000 tonnellate), è autosufficiente nel consumo solo al 60% (Commissione Europea, 2020a,b).

L'EFSA, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, negli ultimi anni ha compiuto un importante passo avanti per contribuire a invertire la diminuzione di insetti impollinatori in Europa proponendo un nuovo approccio alla valutazione dei rischi ambientali (VRA) per le api da miele.

L'importanza mondiale delle api e degli impollinatori è assodata:  l'84% delle specie vegetali e il 76% della produzione alimentare europea dipendono dall'impollinazione da parte delle api. Al di là del valore essenziale dell'impollinazione per il mantenimento della biodiversità da parte degli insetti, il loro apporto rappresenta un valore economico stimato di 14,2 miliardi di euro all'anno per l'Europa e in centinaia di miliardi di euro a livello globale.
Uno studio scientifico dal titolo "A systems‐based approach to the environmental risk assessment of multiple stressors in honey bees" pubblicato il 20 maggio 2021 (a cui è seguita una consultazione pubblica per ricevere contributi in merito all'approccio basato sui sistemi alla valutazione del rischio ambientale di più fattori di stress nelle api da miele), ha dimostrato che il declino della salute delle api da miele trova la sua origine in un complesso sistema socio-ecologico.
Per questo, nel dicembre 2022, l'EFSA ha aggiornato le tempistiche per lo sviluppo di ApisRAM, il modello di colonia di api mellifere che simula gli effetti sulle singole api e sulla colonia in seguito all' esposizione a più fattori di stress. In particolare ApisRAM valuta pesticidi singoli o multipli in interazione con altri fattori di stress.

Si spera che in futuro sarà possibile valutare gli effetti dell'esposizione a miscele chimiche più complesse, andando oltre l'approccio di valutazione della singola coltura o del singolo pesticida, in modo da rispecchiare la complessità dell'ambiente in cui viviamo insieme alle api.

Molte delle azioni previste dalla Commissione europea con il New Green Deal sono particolarmente rilevanti per l'approccio globale che è stato sviluppato nell'ambito di questo progetto, tra cui:

  • promuovere un ambiente privo di sostanze tossiche attraverso un migliore monitoraggio, segnalazione, prevenzione e riduzione dell'inquinamento e affrontare gli effetti combinati di più inquinanti;
  • aiutare gli Stati membri a migliorare e ripristinare gli ecosistemi danneggiati affrontando i principali fattori di perdita di biodiversità;
  • ridurre in modo significativo l'uso e il rischio di pesticidi chimici incoraggiando l'innovazione per lo sviluppo di alternative sicure e sostenibili;
  • promuovere l'accesso ai dati e l'interoperabilità con l'innovazione, ad esempio la digitalizzazione e l'intelligenza artificiale per decisioni basate sull'evidenza in merito alle sfide ambientali.

Riepilogando:  nella giornata mondiale delle Api ricordiamo che le loro colonie sono biologicamente complesse. Esse sono caratterizzate da cure cooperative di covata, sovrapposte generazioni all'interno di una colonia di adulti e una divisione del lavoro in gruppi riproduttivi e non riproduttivi. Gli individui hanno diverse fasi della vita, con diete diverse e apporti energetici differenti e sebbene ogni individuo abbia compiti specializzati, i componenti della colonia lavorano in modo cooperativo come un "superorganismo" per supportare funzioni paragonabili a quelle delle cellule in un organismo multicellulare (Wilson e Sober, 1989; Moritz e Southwick, 1992; Page et al., 2016). Il corretto funzionamento e la salute della colonia dipendono dai comportamenti appropriati di tutte le api a livello individuale.

Ricordano proprio una città. Una città che funziona alla perfezione.
Potremmo dunque imparare da loro e, considerata la loro importanza anche per il nostro benessere, è indispensabile che ci impegniamo a monitorare e contribuire a mantenere un patrimonio apicolo sano, non solo a livello locale o nazionale, ma globale.

* Foto di Erik Karits su Unsplash

Per la Redazione - Serena Moriondo