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FOTO MANTOVA E ARTE L’esperienza di coinvolgimento del mondo delle arti e della cultura per la promozione della sostenibilità realizzata dalla Città di Mantova nell’ambito del programma URBACT UE sarà al centro della prima rete nazionale di trasferimento, che ANCI guiderà in qualità di Punto Nazionale URBACT per l’Italia.

L’Agenzia per la coesione territoriale del governo francese, in qualità di segretariato del principale programma europeo in materia di sviluppo urbano sostenibile, ha infatti selezionato la proposta presentata dall’ANCI nel quadro del bando National Practice Transfer Initiative. L’iniziativa punta a replicare su scala nazionale progetti di successo realizzati nell’ambito di URBACT, con l’obiettivo di sperimentare metodologie e temi al centro del programma in Comuni che non vi hanno ancora preso parte finora. Basata sull’esperienza di Manchester, che per prima in Europa ha mobilitato i settori dell’arte e della cultura per fare educazione diffusa alla sostenibilità, la buona pratica sviluppata da Mantova ha favorito la partecipazione di tutti gli attori del mondo culturale per rendere festival ed eventi più sostenibili, rendendoli al contempo veicolo di promozione delle tematiche ambientali e fattore di crescita per l’intera comunità locale.

Da giugno 2021 a dicembre 2022, ANCI animerà una rete di sette Comuni interessati a replicare l’esperienza condotta da Mantova, dalla creazione del gruppo partecipativo locale fino alla progettazione di azioni-pilota da realizzare sul territorio e per l’approfondimento di aspetti cruciali, come gli appalti verdi o la connessione tra programmazione culturale e tematiche ambientali. Il progetto sarà condotto da ANCI in coordinamento costante con il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, con l’obiettivo di dare massima visibilità al bando per la selezione dei Comuni partecipanti alla rete, che sarà lanciato nel corso del mese di aprile, e alle successive azioni di progetto.

L''esperienza di una Città media come Mantova, innovativa in termini di gestione condivisa del patrimonio culturale quale risultato di un’evoluzione maturata in anni, è stata in grado di fornire spunti e soluzioni utili per altre città europee impegnate nella salvaguardia del patrimonio culturale.

I punti principali:

  • un elemento-chiave per finalizzare quel processo integrato e diffuso di promozione della cultura come risorsa decisiva per lo sviluppo urbano è la collaborazione pubblico-privato nella definizione di un quadro di regole e interventi che facilitano la creazione di opportunità economiche che vede la cultura come motore di sviluppo;
  • il patrimonio artistico e culturale, come il patrimonio naturalistico, rappresenta una vera risorsa per il territorio solo se è davvero condivisa e compresa da tutti i residenti come elemento capace di rinsaldare senso civico e spirito di comunità. Le azioni di coinvolgimento dei giovani per la fruizione di attività artistiche e culturali condotte a Armagh in Irlanda suggeriscono quanto la sensibilizzazione dei residenti, e in particolare di alcune categorie specifiche come giovani e anziani, possano favorire una ownership diffusa e un senso di condivisione delle strategie e delle azioni messe in campo;
  • la condivisione degli obiettivi e delle strategie d’intervento tra i cittadini e tra i diversi livelli di governo, dal locale all’europeo, costituisce una delle soluzioni sperimentate da molte città nel loro percorso di implementazione di strategie urbane sul tema culturale. In alcuni casi, come accaduto nella città francese di Cahors o nella città belga di Kortrijk, la costituzione dell’URBACT Local Group e l’ascolto di cittadini e stakeholder ha contribuito in maniera decisa a cambiare le priorità strategiche in materia di politiche culturali ma anche di avviare un confronto con tutti gli altri livelli di governo coinvolti nella gestione e nella promozione del patrimonio artistico;
  • le città che puntano sulla cultura per il proprio sviluppo economico e sociale sono anche uno straordinario serbatoio di competenze che possono creare nuove economie non solo sul territorio ma trarre dalle esperienze condotte localmente un valore aggiunto facilmente spendibile sul mercato del lavoro su scala nazionale ed europea. Nella città rumena di Alba Iulia, impegnata negli ultimi anni nella rigenerazione e nel rilancio della storica cittadella fortificata, si sono sviluppate una serie di competenze sia in materia di restauro che sul fronte digitale che alimentano un notevole indotto e esportano tali competenze anche in altre città del paese alle prese con le stesse sfide;
  • in un contesto locale spesso non sono solo gli specialisti o i tecnici a possedere competenze e visioni necessarie per favorire lo sviluppo del contesto locale ma i cittadini stessi possono essere una valida forza e un serbatoio di saperi necessari soprattutto sul fronte culturale. A Dodoni in Grecia il coinvolgimento degli artisti del territorio nella definizione di interventi e azioni condivise ha portato anche questi insoliti sospetti a giocare un ruolo decisivo nell’elaborazione delle politiche culturali del territorio, contribuendo allo stesso tempo ad attrarre nuovi saperi e reti eterogenee: un elemento aggiunto che parte dalla comunità e restituisce valore alla comunità stessa;
  • la gestione sostenibile del patrimonio culturale rappresenta un’esigenza fondamentale per realtà che provano a creare collegamenti tra diverse politiche implementate a livello urbano. Ottimizzare l’efficienza energetica e migliorare le modalità di gestione del patrimonio locale costituisce il cuore di una strategia più ampia di monitoraggio e attuazione di metodologie innovative a livello locale. L’impegno nel settore culturale costituisce così un esempio di quanto l’educazione alla sostenibilità possa passare anche attraverso settori diversi da quello strettamente ambientale: in questa direzione va l’azione in C-Change, che Mantova sta portando avanti sull’esempio di quanto realizzato a Manchester che ha introdotto contenuti sul contrasto al cambiamento climatico nella programmazione culturale cittadina, realizzando così un’azione diffusa di promozione della sostenibilità;
  • gli investimenti per la preservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale sono un elemento strategico per le città che puntano sulla cultura per favorire sviluppo urbano sostenibile e crescita economica e sociale per tutto il territorio. La città spagnola di Baena ha scelto di far andare di pari passo l’incremento degli investimenti in diverse tipologie di servizi al cittadino con il sostegno all’impresa culturale e creativa, con l’obiettivo di creare una maggiore consapevolezza civica e valorizzare il comparto culturale nell’ambito di una più ampia strategia urbana di crescita civica e sociale;
  • una delle sfide principali poste dalle politiche sulla valorizzazione del patrimonio culturale è la necessità di aggiornare in maniera costante il quadro operativo entro cui le amministrazioni collaborano con i diversi enti preposti, favorendo riusi e azioni innovative in linea con quanto avviene nel resto d’Europa. La rigidità del quadro normativo e di relazione tra i diversi soggetti viene spesso a costituire un ostacolo al pieno rilancio di tale patrimonio come asset cruciale per la crescita urbana: basti pensare alle relazioni spesso complicate fra Comuni e Sovrintendenze per i Beni Culturali, che spesso limitano l’utilizzo innovativo dei complessi storici e culturali. Rendere più flessibile e dinamico questo quadro di relazioni con l’obiettivo di innovare il modo in cui tradizionalmente si fa tutela e conservazione del patrimonio può contribuire a proiettare verso il futuro questi beni-simbolo della storia ma anche delle ambizioni di rilancio delle città in cui si trovano;
  • la valorizzazione del patrimonio culturale non può che partire oggi da una presentazione efficace dei suoi elementi peculiari con una comunicazione che a livello nazionale e internazionale li renda attrattori turistici e catalizzatori di un rinnovato senso di comunità. L’utilizzo degli strumenti più innovativi di racconto e condivisione delle informazioni può costituire un supporto per aumentare la visibilità di tali luoghi e favorire il posizionamento delle città che li ospitano, in particolare dei piccoli e medi centri rispetto a quelli che sono gli attrattori turistici più noti dei diversi paesi.
  • Lo sviluppo culturale e turistico è in primo luogo frutto del lavoro di persone, lavoratori e residenti, che mettono le proprie intelligenze e le proprie capacità a servizio di una causa che si ricollega spesso all’identità dei luoghi e di chi in essi vi vive. Rendere i protagonisti di tale processo i testimonial di un’azione che coniughi conservazione e sviluppo innovativo del patrimonio è la strada che molte città hanno seguito per valorizzare quella passione e quell’impegno civico che spesso sono alla base di strategie e azioni concrete di rilancio del patrimonio culturale;
  • dall’ascolto delle opinioni alla creazione di strategie condivise: il patrimonio culturale può dunque diventare un campo di sperimentazione efficace per attuare il metodo partecipativo su un’ampia gamma di tematiche e funzioni urbane. Ciò favorisce non solo una migliore fruizione del patrimonio culturale valorizzato ma anche una condivisione della visione sul medio e lungo periodo che le amministrazioni locali delineano proprio in collaborazione con gli abitanti.

Per la Redazione - Serena Moriondo