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Sono iniziati ieri, 3 giugno, a Bonn (Germania) i negoziati intermedi ONU sul clima che preparano la prossima COP29 di Baku, capitale della Repubblica dell’Azerbaigian.

L’obiettivo di questo negoziato, ha spiegato il Segretario esecutivo della Convenzione ONU, Simon Stiell, è arrivare a qualche passo avanti – di qualsiasi tipo, in qualsiasi forma – sul nuovo obiettivo globale di finanza per il clima. Formalmente, infatti, la COP29 avrà l’arduo compito di dotare il mondo di un nuovo obiettivo collettivo in termini di soldi da mobilitare per l’emergenza climatica dal 2025 in poi.

Nel 2025 i Paesi dovranno anche consegnare dei nuovi obiettivi nazionali per il clima (NDC), quindi il 2024 è l’anno della preparazione dei documenti. Stiell ha indicato ai Paesi la necessità che i nuovi piani siano allineati all’obiettivo minimo dell’Accordo di Parigi, quel +1,5° gradi entro la fine del secolo. I due processi, finanza per il clima e nuovi obiettivi, sono inevitabilmente connessi perché senza la prima non potranno concretizzarsi i secondi. Purtroppo il cammino per raggiungere questi obiettivi è ancora in salita.

Non sono mancati, inoltre, momenti di tensione: hanno protestato i delegati della Federazione Russa, delegazione ridotta vista l’impossibilità per molti di essi di ottenere un visto per la Germania in considerazione delle tenzioni geopolitiche in corso. Si sono lamentati i delegati boliviani, per l’incredibile lentezza del processo negoziale rispetto agli impatti estremi dei cambiamenti climatici nel loro Paese.

Sul piano finanziario globale, l’Uganda, parlando a nome del gruppo G77+Cina, ha chiesto che vengano stanziati mille miliardi di dollari. Dieci volte più dell’obiettivo precedente, a fronte di necessità stimate per i Paesi in via di sviluppo di oltre tremila miliardi di dollari, incluse le risorse necessarie a fronteggiare perdite e danni. Ora tocca alla politica riuscire a fare un passo avanti per concretizzare dei sostanziosi miglioramenti  sui temi nei quali saranno incentrati i lavori della Convenzione quadro ONU sui cambiamenti climatici prevista a novembre 2024.

* Foto di NASA su Unsplash

Per la Redazione - Serena Moriondo