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La riunione annuale degli Stati membri dell’Organizzazione internazionale del lavoro si è da poco conclusa a Ginevra con i progressi compiuti verso la regolamentazione dei rischi biologici, una revisione delle condizioni di lavoro nel settore dell’assistenza e il ruolo chiave dei principi e dei diritti fondamentali in un mondo di lavoro in rapida evoluzione.

L'ILC è la riunione annuale dei 187 Stati membri dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), l'agenzia specializzata delle Nazioni Unite per il mondo del lavoro. Alla Conferenza hanno partecipato oltre 4.900 delegati, in rappresentanza dei Governi, e Organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori. La 113 edizione  ILC si terrà nel giugno 2025.

L'accesso a un ambiente di lavoro sicuro e sano è stato riconfermato principio fondamentale congiuntamente al diritto al lavoro.

Dato che fino ad oggi non è esistita una regolamentazione internazionale incentrata sui pericoli biologici nell'ambiente di lavoro, i delegati che hanno partecipato alla 112a Conferenza Internazionale del Lavoro (ILC) hanno predisposto una risoluzione contenente alcune proposte che verranno approfondite all’ILC del prossimo anno, risoluzione che potrebbe tradursi in una nuova Convenzione.

L'obiettivo è quello di fornire un quadro giuridico completo per il rispetto, la promozione e la realizzazione del diritto a un ambiente di lavoro sicuro e sano in relazione ai rischi biologici, comprese quindi disposizioni relative alle modalità di preparazione e risposta per la gestione efficace delle emergenze legate ai rischi biologici nell’ambiente di lavoro, tenendo conto dei pericoli e dei rischi nuovi ed emergenti.

Il termine "rischi biologici" si riferisce a qualsiasi microrganismo, cellula o coltura cellulare, compresi quelli geneticamente modificati, che possono causare danni alla salute umana, come batteri, virus, parassiti, funghi , prioni, materiali di DNA e RNA e qualsiasi altro microrganismo e i relativi allergeni e tossine associati. I rischi biologici nell'ambiente di lavoro comprendono l'esposizione, tra l'altro, a materiali organici di origine vegetale, animale o umana, fluidi corporei e vettori biologici o trasmettitori di malattie. I danni alla salute umana causati dai rischi biologici nell'ambiente di lavoro comprendono le malattie e gli infortuni trasmissibili e non trasmissibili. Al termine dei lavori la Convenzione dovrà, quindi, applicarsi a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori in tutti i rami dell'attività economica.

La Conferenza è iniziata con il riconoscere le conquiste del lavoro avvenute in questo campo: l'importanza della Convenzione sulla sicurezza e la salute sul lavoro del 1981 (n. 155), e del 2006 (n. 187), considerate convenzioni fondamentali; oltre alla Dichiarazione sui principi e i diritti fondamentali nel lavoro (1998), come modificata nel 2022, e alla Convenzione sui servizi sanitari sul lavoro, 1985 (n. 161).

Per giungere poi alla necessità che ciascun Paese membro dell'OIL, coerentemente con le legislazioni nazionali e consultando le Organizzazioni più rappresentative dei datori di lavoro e dei lavoratori, integri la protezione contro i rischi biologici nell’ambiente di lavoro nella propria politica nazionale in materia di sicurezza e salute sul lavoro, sulla base di una valutazione delle rischio che tenga conto delle caratteristiche e del grado di preoccupazione dei pericoli, che dovranno essere periodicamente riesaminati.

Le politiche nazionali sui rischi biologici dovranno tenere conto di altre politiche pertinenti, comprese quelle in materia di salute pubblica e ambiente, laddove tali politiche integrino e migliorino le disposizioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro. I Governi dovranno inoltre considerare l'impatto dei rischi climatici e ambientali sulla sicurezza e salute sul lavoro nell'ambiente di lavoro e di adottare misure adeguate per prevenire o porre rimedio a tali rischi. Essenziale la consultazione con le Organizzazioni più rappresentative dei datori di lavoro e dei lavoratori,  lo scambio di informazioni e il coordinamento delle azioni con le autorità competenti, comprese le autorità sanitarie e di sicurezza pubblica e sul lavoro, le istituzioni scientifiche, nonché le Organizzazioni internazionali interessate.

L'ILC ha anche approvato una risoluzione avanzata dal comitato generale di discussione sul lavoro dignitoso e l'economia di cura. La risoluzione include una richiesta all'OIL di preparare un piano d'azione sul lavoro dignitoso e sull'economia dell'assistenza sanitaria. Il lavoro anche nel settore sociale e in quello sanitario, spiegano nelle conclusioni,  non è una merce e a tutti gli operatori dovrebbe essere offerto un lavoro dignitoso. Affermano inoltre che un'economia di cura e assistenza  ben funzionante e robusta svolge un ruolo fondamentale nella costruzione della resilienza delle crisi e nel portare allo sviluppo sociale ed economico.

La conferenza ha inoltre adottato le conclusioni del comitato di discussione periodica sui principi e i diritti fondamentali sul lavoro (FPRW). Le conclusioni sottolineano che l’FPU è più necessario e pertinente che mai. Forniscono orientamenti per l'ILO e i suoi costituenti per rispettare, promuovere e realizzare efficacemente questi principi e diritti in un'era di rapidi cambiamenti nel mondo del lavoro, comprese le transizioni demografiche, ambientali e digitali.

Le conclusioni individuano quattro aree di interesse per l'azione politica:

  • rafforzamento della governance dei mercati del lavoro;
  • libertà di associazione e dialogo sociale, compresa la contrattazione collettiva;
  • formalizzazione e imprese sostenibili;
  • uguaglianza e inclusione. 

Link: I documenti della 112° Conferenza Internazionale del Lavoro

Per la Redazione - Serena Moriondo