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Potrebbe sembrare un non senso pensare che le Intelligenze artificiali, argomento di estrema attualità, possano insegnare agli esseri umani qualcosa, quando sappiamo che il loro apprendimento si basa innanzitutto sulla nostra conoscenza, tramite sistemi come il deep learning, (apprendimento profondo) e il natural language processing (elaborazione del linguaggio naturale).

In realtà - come ci spiega Stefano Monti in questo interessante articolo, apparso il 24.06.2024 su Artribune - questa è una possibilità, dipende da noi. Stefano Monti si occupa di impatti economici e creazione di network di investimentodi oltre che di mobilità, turismo, riqualificazione urbana attraverso la cultura.

Prendendo spunto proprio dall'arte -  tema sul quale ultimamente si sono concentrate diverse critiche come è avvenuto da parte di oltre 250 artisti e cantautori statunitensi, inclusi Billie Eilish, Katy Perry, Nicki Minaj, Mumford & Sons, R.E.M. e Pearl Jam, che hanno firmato una lettera aperta per protestare contro l'uso irresponsabile dell'intelligenza artificiale generativa - non può sfuggirci che il prodotto finale, sul quale concentriamo spesso unicamente la nostra attenzione, è frutto "di un percorso di ricerca, di approfondimento, di analisi, di studio, di immedesimazione che l’artista esercita nella propria vita quotidiana e che trova nell’opera finita una testimonianza. Il che, detto assumendo un punto di vista differente, equivale a dire che quello che si apprezza dell’artista è la persona che è il frutto del proprio percorso artistico."

Per questo, scrive Monti, "Se è vero che nell’arte il prodotto finale conta quanto il percorso di ricerca attraverso cui emerge, essa continuerà a essere appannaggio umano, persino nell’era dell’intelligenza artificiale." E così che la “O” di Giotto, volgarmente chiamata, diventa la sintesi di un dono che Angiolo (detto Giotto) ha voluto lasciarci, affinchè potessimo ricordare che il “Cerchio” perfetto in realtà altro non è che il rimando a “qualcosa di altro” che solo la nostra mente è in grado di immaginare e creare.

* la foto ritrae Annibale Oste mentre realizza l'opera "Cerchio perfetto", con cui riproduce con precisione l’attimo interrotto, la sospensione spazio-temporale che si crea quando si compie un gesto, anche un gesto semplice come una pennellata. 

Link: Larte_rende_lessere_umano_migliore._Le_intelligenze_artificiali_ce_lo_insegnano.pdf

Per la Redazione -  Serena Moriondo