contattaci2
Chiamaci: 06 441 146 25
Scrivici una e-mail
area riservatacerca
cercaarea riservata
logo rigenerazioni NEWS 800x100 trasparente

Sovrappopolate, inquinate, isole di economia lineare o saranno invece rinnovate, sostenibili, iperconnesse e circolari, con servizi accessibili a tutti?

Molti studi si sono cimentati nel provare a descrivere scenari futuri dei grandi trend del nostro tempo come il cambiamento climatico, demografico e la transizione digitale/tecnologica, e a calcolarne gli effetti di medio lungo termine per le realtà territoriali.

Per questo motivo è nata l'Agenda urbana per l'UE con lo scopo di affrontare i problemi delle città creando partenariati tra la Commissione europea, i governi nazionali, le autorità locali e le parti interessate, come ad esempio le organizzazioni non governative. Lo scopo: sviluppare piani d'azione per adottare leggi più efficaci; migliorare i programmi di finanziamento; condividere le conoscenze (dati, studi, buone pratiche) sulle città.

Infatti è importante disporre di dati affidabili per garantire che la politica urbana si basi su elementi concreti e che si possano trovare soluzioni su misura per affrontare le grandi sfide. I temi prioritari dell'agenda urbana sono: qualità dell'aria; economia circolare; adattamento ai cambiamenti climatici; transizione digitale; transizione energetica; edilizia; inclusione dei migranti e dei rifugiati; appalti pubblici innovativi e responsabili; posti di lavoro e competenze nell'economia locale; uso sostenibile del territorio e soluzioni fondate sulla natura; mobilità urbana; povertà urbana.

In fututo, in particolare, si prevede che i danni climatici aumenteranno con il cambiamento climatico, a
causa del crescente numero di eventi meteorologici estremi che saranno anche sempre più potenti (tempeste, alluvioni, ondate di calore, siccità). In termini di danni finanziari ed economici, ciò aumenterà l'onere per i governi e i cittadini.

La capacità di adattamento delle città è un fattore importante nella prevenzione dei danni. Tuttavia, le città europee non sono preparate a sufficienza per affrontare da sole questa sfide che, non dobbiamo dimenticarlo, si pone su scala globale.

L'adattamento al clima spesso richiede strategie di sviluppo a lungo termine, e questa non è sempre la dimensione principale della volontà politica e del processo decisionale a livello comunale. Ciò rappresenta una distinta debolezza per i Comuni. Inoltre, le città di piccole e medie dimensioni spesso stanno ancora lottando per tradurre concretamente il loro impegno in azioni di adattamento efficaci e hanno bisogno di ulteriore sostegno nel processo.

Per queste ragioni, la città di Genova ha partecipato, sin dal 2018, come coordinatore del Partenariato sull'adattamento al cambiamento climatico, uno dei quattordici temi prioritari di cui si occupa l'Agenda Urbana per l'UE. Ambizione del partenariato era consentire ai governi locali di valutare la vulnerabilità del proprio sistema urbano, a livello sociale e infrastrutturale, in relazione ai rischi del cambiamento climatico in modo da pianificare politiche di adattamento concrete, il tutto in tempi compatibili con le aspettative delle persone che vivono il territorio urbano.

La mancanza di risorse finanziarie per la pianificazione e l'attuazione dei piani di adattamento, il bisogno di politiche nazionali di sostegno, la carenza generalizzata di risorse umane con know-how specifico, la necessità di pianificare azioni di adattamento a lungo termine, le lacune nella comprensione della dimensione degli impatti climatici e dei costi derivati in settori specifici, la limitata capacità di raccogliere, accedere e interpretare i dati climatici (anche a causa di barriere linguistiche) sono solo alcuni tra i maggiori punti di debolezza analizzati dal partenariato e per i quali sono state proposte alcune soluzioni.

Alla fine del 2019 la Città di Genova ha approvato un documento di visione strategica denominato “Lighthouse - città faro” dove, interrogandosi proprio sugli argomenti trattati e sulla loro dimensione d’impatto a livello locale, ha tracciato una rotta partecipata incentrata su 3 chiari asset di lavoro,
3 obiettivi sistemici e un programma di attuazione basato su 12 ambiti di azione prioritari tra cui: innovare la fruizione del territorio, ottimizzare e rinnovare le infrastrutture, rigenerare il tessuto urbano, creare connessioni multifunzionali, investire nella conoscenza, formazione innovativa, soft skills e migliorare la governance del sistema città. Questo studio ha generato l'Action Plan Genova 2050.

La Città di Genova fa parte del primo tavolo di lavoro sul tema della resilienza al cambiamento climatico,  supportato da ANCI Nazionale, dove mette a disposizione la sua esperienza e capacità maturate su tale tematiche verso tutti i territori dei comuni italiani. 

In relazione al percorso di costruzione della Strategia regionale sull'Adattamento al cambiamento Climatico, il Comune di Genova ha successivamente realizzato una serie di attività di sensibilizzazione e informazione rivolte alla cittadinanza e un Piano Strategico della Città di Genova 2021. Questa esperienza ha dimostrato che agire localmente è la chiave per il successo degli obiettivi di sviluppo sostenibile, ma l'azione locale deve essere supportata da tutti i livelli di governance in maniera concertata.

Il successo dello sviluppo urbano sostenibile non può che coinvolgere tutti i soggetti istituzionali, sociali e imprenditoriali di una comunità, ed è importante per la coesione economica, sociale e territoriale e per la qualità della vita dei cittadini.

* Illustrazione dal libro di Calvino "Le città invisibili", Sofronia

Per la Redazione - Serena Moriondo