"Ciò che avviene a Gaza è una crisi umanitaria, ma anche una crisi per l’umanità stessa. Perché questo massacro di massa viene consentito dalla comunità internazionale? Siamo insensibili al dolore l’uno dell’altro. Ci rifiutiamo di vedere la sofferenza del nostro prossimo. Ci allontaniamo dalla miseria degli altri. Sembra che non siamo più umani." A scriverlo è stato Richard Horton, il direttore della rivista medica inglese conosciuta in tutto il mondo, The Lancet.
Insieme all'OMS, The Lancet ha co-ospitato un evento collaterale all’Assemblea mondiale della Salute (il principale organo decisionale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità - OMS) tenutasi a fine maggio a Ginevra, sulla situazione sanitaria a Gaza. Gli attacchi a Gaza sono progettati “per distruggere ogni possibilità di vita” ha dichiarato il dottor Majed Abu-Ramadan, ministro della Sanità palestinese (chirurgo oftalmico ed ex sindaco di Gaza City). 723 operatori sanitari uccisi. 931 feriti. 128 detenuti o arrestati. Il resto del personale sanitario è esausto. I medicinali essenziali scarseggiano. La malnutrizione è in aumento. I pazienti sono sotto assedio. I morti e i feriti un'enormità.
Se volgiamo lo sguardo ai confini dell'Europa la situazione rimane grave: il 7 luglio è avvenuto un attacco missilistico sull’ospedale pediatrico Okhmatdyt di Kiev, un atto atroce che viola tutte le norme dell’umanità e del diritto internazionale. Luc Triangle, il Segretario Generale dell'ITUC (International Trade Union Confederation) la Confederazione Internazionale dei Sindacati, ha dichiarato: "Gli attacchi come questo sulle infrastrutture civili e sui servizi pubblici non sono mai giustificati, sia in Ucraina che in qualsiasi altro luogo. Questo tipo di brutalità contro bambini e civili innocenti non deve rimanere impunito. La comunità internazionale deve ritenere la Russia responsabile di questi crimini di guerra”. Le immagini pubblicate dall'ITUC, come quella che vi riportiamo, hanno un impatto forte, doloroso, ma reale.
Vi è un'escalation del conflitto che ci riguarda sempre più da vicino: l'8 luglio è stato firmato - tra Ucraina e Polonia - un accordo di cooperazione bilaterale sulla sicurezza in base al quale le forze aeree ucraine potranno intercettare sul proprio territorio missili e droni russi diretti verso lo spazio aereo polacco e per la prima volta, "l'intercettazione" da parte dell'antiaerea polacca "di missili e droni nello spazio aereo ucraino lanciati in direzione della Polonia". Mentre il percorso dell'Ucraina verso l'adesione alla Nato è oramai descritto come "irreversibile" nella bozza del testo del comunicato congiunto del summit dell'Alleanza atlantica che si apre oggi a Washington.
La CGIL chiede che l’Italia dica basta alla guerra! "Purtroppo - dichiarano dal più grande sindacato italiano - lo scenario drammatico che si sta sviluppando in questi mesi è sempre di più quello di una guerra globale. Per questo bisogna cambiare direzione, investire meno sulle armi e di più su diplomazia e cooperazione."
La pace non nasce, si fa. Come la libertà, è una conquista.
* Foto di Marcel Strauß su Unsplash
Per la Redazione - Serena Moriondo