contattaci2
Chiamaci: 06 441 146 25
Scrivici una e-mail
area riservatacerca
cercaarea riservata
logo rigenerazioni NEWS 800x100 trasparente

Più colte, culturalmente più dinamiche, competenti nel digitale, bravissime nello sport. Eppure paradossalmente le donne restano svantaggiate nell’accesso al mondo del lavoro, nelle retribuzioni, nella partecipazione agli organi decisionali e alla politica, nelle notizie degli organi d'informazione.

E' ciò che sta avvenendo a Jasmine Paolini che, pur entrando in finale a Wimbledon e scrivendo un’altra pagina di enorme successo nella storia del tennis, non sta ottenendo la stessa visibilità sui Media di altri straordinari atleti che, però, sono maschi.

Purtroppo, infatti, sono ancora molti gli stereotipi che caratterizzano anche il mondo dello sport, non solo per le atlete, e questi stessi stereotipi contribuiscono ad alimentare la segregazione di genere.

Due esempi che dovrebbero farci riflettere:

  • mentre gli organizzatori di Wimbledon hanno deciso di aprirsi alle sportive nel 1884, solo le Olimpiadi di Londra del 2012 hanno visto la partecipazione delle atlete in tutte le discipline. La storia dello sport è, infatti, stata a lungo caratterizzata da una netta predominanza maschile e il campo delle attività sportive è, a tutt'oggi, segnato da profonde differenze di genere: gli uomini partecipano più delle donne alla pratica sportiva e, al contempo, gli sport maschili sono più rilevanti economicamente e più pubblicizzati. L'argomentazione che gli sport "sono un terreno naturale per i maschi", date le loro caratteristiche fisiche, è purtroppo ancora ampiamente diffusa nella nostra società, complice anche la medicina sportiva. All'ingresso del genere femminile nello sport ha contribuito anche il pensiero femminista insistendo sul fatto che le differenze tra uomini e donne, che strutturano alcune fra le più importanti distinzioni all'interno dell'universo sportivo, sono socialmente costruite. Oggi l'esistenza di due sessi nettamente distinti è stata ampiamente messa in discussione. Analogamente negli studi sullo sport e sulla storia dello sport si è teso sempre più a mostrare come le differenze 'naturali' fra uomini e donne siano in realtà state iscritte nei corpi anche mediante la pratica sportiva tramite, ad esempio, l'adozione di regole differenti per le versioni femminili degli sport più tradizionalmente maschili o lo sviluppo di attività sportive femminili, tese a sottolineare e a riprodurre caratteristiche fisiche più tipicamente associate alla femminilità;
  • ancora oggi esiste un codice di comportamento sessista per le donne che in alcuni eventi sportivi come succede ad esempio nel Roland Garros, l'Open di Francia, sono tenute a seguire molte più regole dei loro colleghi maschi. Sophie Binet - la Segretaria Generale della CGT (Confédération générale du travail), la Confederazione Generale del Lavoro francese - parlando del Roland Garros, ha spiegato che mentre gli steward, secondo la guida pubblicata, devono principalmente "regolare bene la barba" e indossare la divisa prevista, le donne, in qualità di hostess, devono avere un “trucco leggero, ma sempre presente e resistente alle intemperie” a “uno spruzzo di lacca sui capelli” a gambe e ascelle sempre depilate. Il loro abito Lacoste o i pantaloncini e polo, vengono esaminati molto attentamente e guarda caso,  il primo bottone della loro maglia deve essere sempre aperto.

La trasversalità del Goal 5 dell’Agenda ONU 2030 sulla "Parità di genere" fa emergere come, purtroppo, siano rafforzate nella dimensione di genere le diverse facce della disuguaglianza e delle discriminazioni ma chi è bravo, chi è brava, lo è a prescindere dal sesso, così come chi non lo è. Superare il persistente gap di genere deve essere una priorità.

* Foto di Chris Chondrogiannis su Unsplash

Link: Piano di Uguaglianza di Genere 2024-2026, Istat

Link: Riportare lo sport e la cultura del movimento al centro dell’agenda politica per creare valore per il Paese, Osservatorio valore Sport Fondazione Ambrosetti, 2024

Per la Redazione - Serena Moriondo