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Da una lettura degli ultimi dati Istat circa i permessi di costruire per produrre statistiche strutturali e congiunturali nel caso di realizzazione di nuovi fabbricati o di ampliamenti di volume di fabbricati preesistenti sia di privati sia dalle pubbliche amministrazioni, si può notare che, mentre nel 2023 i nuovi fabbricati dell'edilizia residenziale e non residenziale sono diminuiti dell'8,6%, nel primo trimestre 2024 si stima una crescita congiunturale sia del numero di abitazioni (+4,3%) sia della superficie utile abitabile (+3,9%).

Stiamo parlando complessivamente di 14.393 nuovi edifici. Si tratta di un incremento di superficie utile abitabile che si attesta poco al di sotto degli 1,22 milioni di metri quadrati, mentre quella non residenziale è di circa 2,54 milioni di metri quadrati.

Secondo il Rapporto di gennaio 2024 dell'Osservatorio congiunturale sull'industria delle costruzioni dell'ANCE, l'Associazione nazionale dei costruttori edili, "l’evoluzione degli investimenti in costruzioni sono stati il principale motore di crescita dell’economia italiana nel biennio 2021-2022. Circa un terzo, infatti, della crescita del PIL (+12,3%) nei periodi considerati è attribuibile all’edilizia." Per il 2023 l’Ance ha stimato un ulteriore aumento del +5,0% in termini reali degli investimenti in costruzioni. La previsione  per il 2024 è di una riduzione del -7,4% degli investimenti in costruzioni, caratterizzata da una flessione tendenziale del -27% in parte, però, compensata da un’ulteriore e importante crescita negli investimenti in opere pubbliche (+20%), legata alla necessaria accelerazione degli investimenti del PNRR. 

In questo quadro in evoluzione, l'ISPRA - nel suo Rapporto "Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici - 2023" pubblicato a febbraio - ha segnalato la perdita di oltre 21 ettari di suolo al giorno, pari a una superficie di 2,4 metri quadrati al secondo. Quasi il 40% di questo aumento è concentrato nelle regioni del Nord. Il fenomeno si riferisce a un incremento della copertura artificiale di terreno, legato alle dinamiche insediative. Un processo prevalentemente dovuto alla costruzione di nuovi edifici e infrastrutture, all’espansione delle città, alla densificazione o alla conversione di terreno entro un’area urbana, all’infrastrutturazione del territorio.

Nel saggio breve allegato, abbiamo cercato di capire se il verde nelle città e nelle aree periurbane (parchi, giardini, ecc.) cresce di numero quanto gli edifici e se vi sia una percezione della presenza o dell'assenza di aree verdi da parte dei cittadini e, quanto ciò, possa avere delle ricadute sul loro benessere quotidiano. Per farlo ci siamo avvalsi di ricerche internazionali, dei risultati ottenuti dai progetti finanziati dall'Unione europea e dai Piani urbani per la tutela del verde di alcune importanti città italiane, del nuovo Piano nazionale di forestazione urbana ed extraurbana e del parere di esperti e divulgatori scientifici.

Lo scopo finale non è solo di accrescere la nostra consapevolezza su queste tematiche, ma anche sollecitare un impegno maggiore verso uno sviluppo urbanistico delle città che sia realmente sostenibile e una maggiore attenzione e difesa dalle pratiche diffuse di greenwashing  e socialwashing, da parte di molte aziende italiane e multinazionali.

* Foto di Bertrand Gabioud su Unsplas

Link: Case_e_alberi_una_convivenza_diffficile_ma_non_impossibile_ultima-_Moriondo_16072024.pdf

Per la Redazione - Serena Moriondo