Regioni, Città Metropolitane, Comuni capoluogo di provincia o con più di 60mila abitanti, hanno avuto tempo sino al 16 marzo, per presentare progetti per riqualificare il patrimonio edilizio e rigenerare la città in base al "Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare" finanziato con 853,81 milioni di euro. Sono 170 enti locali e territoriali che si sono registrati, accreditandosi sulla piattaforma ministeriale, per partecipare al bando. Attese oltre 500 proposte dagli enti locali.
Fillea Cgil, Spi Cgil e l'Associazione Nuove Ri-Generazioni che hanno sostenuto sin dall'inizio l'importanza di un programma nazionale sulla Qualità dell'Abitare - dopo una prima fase di sollecitazione ai grandi Comuni affinchè cogliessero le opportunità rappresentate dal decreto per fare un salto di qualità sul tema della rigenerazion urbana - stanno ora mappando l'Italia per monitorare quantitativamente e qualitativamente i progetti presentati. Ora competerà all'Alta Commissione per la Qualità dell'Abitare, istituita presso il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) – riunitasi per la prima volta il 4 marzo - esaminare e finanziare i progetti per la riqualificazione delle aree urbane disagiate dal punto di vista abitativo e socioeconomico.
Le proposte di Comuni e Regioni saranno valutate in base a cinque linee di azione:
- La riqualificazione e la riorganizzazione del patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale, anche con un suo incremento;
- La rifunzionalizzazione di aree, spazi e immobili pubblici e privati, anche attraverso la rigenerazione del tessuto urbano e socioeconomico;
- Il miglioramento dell’accessibilità e della sicurezzadei luoghi urbani e della dotazione di servizi e delle infrastrutture urbano-locali;
- La rigenerazione di aree e spazi già costruiti, soprattutto ad alta tensione abitativa, incrementando la qualità ambientale e migliorando la resilienza ai cambiamenti climatici anche attraverso l’uso di operazioni di densificazione;
- L’individuazione e l’utilizzo di modelli e strumenti innovativi di gestione, inclusione sociale e welfare urbano nonché di processi partecipativi, anche finalizzati all’autocostruzione.
La presentazione delle proposte avverrà in due fasi:
- nella prima (Fase 1), appena conclusa, bisognava trasmettere una Proposta complessiva preliminare indicante la strategia nel suo complesso e l'insieme di interventi atti a raggiungere le finalità prescritte e che saranno esaminati dall'Alta Commissione secondo specifici criteri;
- nella seconda (Fase 2), per tutte le proposte ammesse, è prevista la trasmissione della Proposta complessiva finale, indicante lo stato di avanzamento della stessa.
Per la Redazione - Serena Moriondo