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In Italia ci sono 12Concept depicting new possibilities for the development of sustainable construction technologies and green living the form of a house-shaped pond located in a lush forest. 3d rendering.,4 milioni edifici residenziali, a cui vanno aggiunti 1,7 milioni di edifici a uso non residenziale. In tutto oltre 14 milioni di edifici, che rappresentano la base di partenza, la vera e propria materia prima, per cominciare a muovere qualche passo verso il Piano Ue sulla cosiddetta direttiva Case green. A mettere a punto questo primissimo censimento, con un rapporto ad hoc 'La consistenza del parco immobiliare nazionale' - è il dipartimento Enea dedicato all'efficienza energetica.
   Si tratta - spiega proprio l'Enea - di un'analisi in vista degli interventi che potranno essere necessari per conseguire gli obiettivi di risparmio energetico in ottemperanza alla nuove direttive Ue. La direttiva europea - chiamata semplicemente 'Case green' - impone infatti di mettere a punto una mappa dello stato dell'arte degli edifici ai singoli Paesi Ue entro due anni.
   Degli edifici residenziali - spiega l'Enea in questa sorta di censimento - oltre il 60% è stato costruito prima del 1976, anno di entrata in vigore della prima legge sul risparmio energetico. Gli edifici non residenziali (circa il 12% sul totale) sono destinati principalmente a produzione (19%), commercio (16%), e servizi (12%).
   Nel nostro Paese ci sono circa 770mila unità immobiliari di proprietà pubblica - viene fatto presente - di cui 670mila non vincolate e quindi potenzialmente soggette agli obblighi di riqualificazione energetica previsti dalle direttive europee. L'analisi degli Attestati di prestazione energetica (Ape), contenuti nel Siape (Sistema informativo sugli attestati di prestazione energetica), evidenzia un miglioramento delle prestazioni energetiche degli immobili certificati, con una riduzione della percentuale nelle classi energetiche meno efficienti (F-G) di oltre il 4% nel residenziale e di circa l'1,5% nel non residenziale.
   Questo rapporto - spiega uno dei curatori dello studio, Nicolandrea Calabrese, responsabile del Laboratorio Enea di Efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano - rappresenta "un punto di partenza necessario per tracciare gli scenari di intervento e di riqualificazione e risparmio energetico del patrimonio edilizio italiano, in linea con le nuove norme europee".
   Con il Green deal, proposto dalla commissione Ue nel 2019, "i Paesi europei si sono impegnati a rendere l'Ue climaticamente neutra entro il 2050 e a portare al 55% gli obiettivi di riduzione delle emissioni entro il 2030". Per conseguire tali obiettivi, bisogna tenere conto e rispettare la Direttiva sulle energie rinnovabili Red, la Direttiva sull'efficienza energetica Eed, e la Direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia Epbd IV (Case green). In base a queste norme - osserva Ilaria Bertini, direttrice del dipartimento Enea di Efficienza energetica - "l'Italia dovrà procedere per il conseguimento degli obiettivi previsti. Tutto ciò considerando che gli edifici nell'Ue rappresentano il 40% del consumo finale di energia e determinano il 36% delle emissioni di gas a effetto serra. Di fatto, quasi il 75% degli edifici in Europa è attualmente inefficiente sotto il profilo energetico. Per questo diventa fondamentale definire la consistenza del parco immobiliare italiano a uso residenziale e terziario e indagarne la prestazione energetica media. In questo contesto, il Siape potrà essere uno strumento molto utile per monitorare il miglioramento delle prestazioni energetiche degli immobili e affrontare l'obiettivo estremamente sfidante di decarbonizzazione entro il 2050".