Molti italiani immaginano che, in caso di calamità, della ricostruzione degli edifici privati si debba occupare lo Stato, ma in realtà non esiste alcun obbligo delle amministrazioni pubbliche di risarcire cittadini o imprese che abbiano subìto danni ai propri beni. Ad oggi, in Italia solo poco più del 5% delle abitazioni civili è coperto da una polizza contro i rischi catastrofali a fronte di altri paesi come la Francia e la Spagna dove la diffusione di queste coperture è anche superiore al 90%.
Alla luce di questa situazione, da anni l’Ania propone l’introduzione di uno schema assicurativo nazionale basato su una partnership pubblico/privato nell’ottica di raggiungere una mutualità sufficiente a garantire, nel prossimo futuro, l’assicurabilità dei rischi catastrofali.
Le polizze catastrofali non devono essere confuse con quelle relative ad altre tipologie di rischi naturali che, più che alle caratteristiche sismiche e idrogeologiche del territorio, sono legati al clima. Tali eventi non sempre hanno una portata catastrofale, ma possono acquisirla nel momento in cui superano una determinata intensità. Una polizza per rischi climatici o avversità atmosferiche è una copertura pensata per tutelare la propria abitazione da fenomeni atmosferici estremi quali eccesso di pioggia o di vento, sovraccarico di neve, grandine, trombe d’aria, tempeste e tornadi. In questo caso, possono essere risarciti i danni provocati alle cose assicurate (fabbricato, macchinario e merci) dalla forza degli eventi e i danni da bagnamento provocati al contenuto posto all’interno del fabbricato (a patto che gli eventi abbiano provocato rotture, brecce, lesioni agli elementi costruttivi esterni del fabbricato).
Anche in questa circostanza, gli eventi per essere indennizzabili devono però avere una violenza tale che sia riscontrabile su molti enti, anche non assicurati, posti nelle vicinanze. In altri casi, il risarcimento può essere subordinato all’emanazione di una dichiarazione di stato di calamità da parte dell’autorità pubblica.
Per orientarsi il Forum Ania Consumatori ha redatto una guida CAT-NAT_2024.pdf
(fonte ASVIS)