Negoziati fino al 22 novembre. Il rapporto della Wmo: 2024 destinato a diventare l'anno più caldo della storia

Al via la Cop29, la 29esima Conferenza delle parti delle Nazioni Unite per combattere la crisi climatica del Pianeta. Fino al 22 novembre terranno banco i negoziati sul clima, dedicati in particolare al taglio delle emissioni e agli impegni finanziari in favore dei Paesi in Via di sviluppo, affinché possano crescere senza inquinare grazie alla cooperazione e al trasferimento delle conoscenze tecnologiche. I prossimi passi di queste due settimane riguarderanno quindi le strategie ‘politiche ed economiche’ per combattere il riscaldamento globale, oltre che diplomatiche con gli sherpa dei diversi Paesi già al lavoro, per giungere a risultati che siano “inclusivi e sostenibili, senza lasciare indietro nessuno”. Quest’anno il vertice mondiale – che avviene nell’ambito dell’Unfccc (United nations framework convention on climate change), la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici – è ospitato a Baku in Azerbaigian. Il presidente di turno è Mukhtar Babayev, ministro dell’Ambiente e delle risorse naturali dell’Azerbaigian (ex dipendente della Socar, l’azienda di petrolio e gas statale). Ha raccolto il testimone nella cerimonia d’apertura dal precedente presidente, quello della Cop28 (negli Emirati Arabi Uniti), Sultan al-Jaber. Il presidente della Cop29 Babayev, nel suo discorso d’apertura, ha citato diverse volte “l’accordo di Parigi e l’importanza degli obiettivi” contemplati da quell’intesa mondiale.

È il momento della verità per l’accordo di Parigi“. È questo uno dei passaggi del discorso del ministro dell’Ambiente e delle risorse naturali dell’Azerbaigian Mukhtar Babayev nel corso della cerimonia d’apertura. “Dobbiamo essere onesti: siamo sulla strada della rovina – ha osservato Babayev – dobbiamo investire per salvare il domani. Abbiamo bisogno di molto di più, da tutti”. Questa Conferenza – ha quindi rilevato – è “il momento della verità per l’accordo di Parigi”.

In occasione della Cop29, l’Organizzazione meteorologica mondiale (World meteorological organization) delle Nazioni Unite ha pubblicato un rapporto di aggiornamento sullo stato del clima che conferma: “Il 2024 è destinato a diventare l’anno più caldo mai registrato“. L’analisi mette in evidenza che “le ambizioni dell’accordo di Parigi sono in grave pericolo”. Tra i punti principali del rapporto, soprattutto il fatto che da gennaio a settembre la temperatura media globale è stata di 1,54 gradi centigradi al di sopra dei livelli pre-industriali, che gli ultimi 10 anni sono stati i più caldi mai registrati, che aumenta la perdita dei ghiacciai, e che gli eventi meteorologici e climatici estremi sono causa di enormi perdite economiche e umane.