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Il caldo eccessivo causerà milioni di morti, oltre i due milioni, in Europa entro la fine del secolo. E’ la previsione di un nuovo studio con scenari di temperature estreme che “uccideranno fino a 2,3 milioni di persone in Europa a meno che i Paesi non migliorino nella riduzione dell’inquinamento dovuto alle emissioni di CO2 e nell’adattamento alle condizioni di caldo torrido”.

Lo studio – messo a punto da un team di ricercatori della London school of hygiene and tropical medicine, e pubblicato sulla rivista ‘Nature Medicine’ – ha esaminato le simulazioni climatiche di diversi scenari e ha preso in considerazione i tassi di mortalità in 854 città. Ne emerge che “l’Italia, la Spagna meridionale e la Grecia dovrebbero vedere un massiccio aumento del tasso di decessi dovuti al caldo a causa dei cambiamenti climatici”. Mentre “gran parte della Scandinavia e del Regno Unito avranno un minor numero di decessi per le temperature elevate”. In Italia le città più colpite saranno Milano, Roma, Napoli, Genova.

Le quattro città italiane – racconta lo studio – sono nella top ten delle città europee nelle quali si stima il più alto numero di vittime dovute alle temperature eccessivamente calde per la fine del secolo: Roma con quasi 148mila decessi si piazza al secondo posto dopo Barcellona (a circa 246mila); segue Napoli al terzo posto e Milano al quinto. Nella lista ci sono anche Madrid e Valencia, Atene, Marsiglia e Bucarest, e Genova. Inoltre lo studio ha scoperto che con l’avanzata del riscaldamento globale i decessi per il freddo diminuiscono lentamente ma quelli per il caldo aumentano molto velocemente.

Il Mediterraneo – viene spiegato – è “un cosiddetto hotspot climatico. È una regione che si sta riscaldando molto più rapidamente rispetto al resto del mondo”. Per esempio un focus su Malta che “si trova proprio nel centro del Mediterraneo” mette in evidenza che “il tasso di mortalità legato alle temperature di Malta aumenterà di 269 persone ogni 100mila entro la fine del secolo. Al contrario, quello dell’Irlanda diminuirà leggermente, 15 ogni 100mila persone”. In generale, per quanto riguarda gli impatti, l’Europa occidentale se la caverà meglio dell’Europa orientale.

Anche negli scenari più ottimistici, ovvero quelli in cui si riuscirà a portare a termine “una forte riduzione delle emissioni di anidride carbonica da carbone, petrolio e gas e un aumento massiccio dell’adattamento, viene previsto “un aumento netto dei decessi legati all’aumento delle temperature”.