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Copertina Rapporto sulleconomia sociale in ItaliaL’Istat ha pubblicato i dati dell’andamento della produzione industriale: tutti i principali settori di attività economica registrano aumenti su base tendenziale, ad esclusione delle attività estrattive che restano invariate. L'indice complessivo aumenta del +37,7%, un "incremento fortissimo" in confronto con i dati eccezionalmente bassi del marzo 2020, quando furono adottate le prime misure di chiusura a causa della pandemia.
A marzo 2021 si stima che l'indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca dello 0,1% rispetto a febbraio. Nella media del primo trimestre il livello della produzione cresce dello 0,9% rispetto ai tre mesi precedenti. L'indice destagionalizzato mensile mostra un aumento congiunturale marcato per l'energia (+1,8%), più contenuto per i beni intermedi (+0,5%) e ancora più ridotto per i beni strumentali (+0,2%); viceversa, diminuisce nel comparto dei beni di consumo (-1,5%).
 
Gli incrementi maggiori riguardano i seguenti settori:
- la fabbricazione dei mezzi di trasporto (+102,1%),
- la fabbricazione di apparecchiature elettriche (+66,4%),
- la metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (+59,7%),
- le altre industrie manifatturiere (+56,6%),
- la fabbricazione di macchinari (+52,4%),
- le industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+51,0%).
 
Dati anche sull'economia sociale in Italia: è costituita da 379.176 organizzazioni con un valore aggiunto complessivo di oltre 49 miliardi di euro.
Sono alcuni dati del nuovo Rapporto Euricse-Istat 2021 sull'economia sociale in Italia con focus settoriali su sanità e assistenza sociale, istruzione e formazione, cultura, sport e ricreazione: 1,52 milioni di addetti e più di 5,5 milioni di volontari. Rispetto al settore privato, l'economia sociale rappresenta l'8% delle organizzazioni, il 6,7% del valore aggiunto, il 9,1% degli addetti e il 12,7% dei dipendenti.
 
Per la Redazione - Serena Moriondo