Sono necessari percorsi di sviluppo alternativi, per riuscirci è necessario uscire dall'ubriacatura consumistica e dalla prevalente logica produttivistica. L'architettura può aiutare le comunità a recuperare e ricostruire, applicando lezioni che aiutano a evitare future catastrofi sanitarie e ambientali. L'architettura può rappresentare una grande forza in questa direzione se progettiamo e costruiamo responsabilmente.
L'UNESCO e l'International Union of Architects (UIA) hanno designato Copenaghen quale Capitale Mondiale dell’Architettura 2023 e sede del Congresso Mondiale degli Architetti 2023, l'evento triennale organizzato dall’UIA. Una scelta più che meritata visti i grandi passi compiuti dalla capitale danese. Negli ultimi anni, Copenaghen si è infatti distinta come la città più green e smart del mondo e già Capitale verde europea nel 2014. Un percorso che prosegue, dalla predilezione di cibo biologico nell'ambito dei consumi alimentari, all'efficienza energetica e alla produzione di energia da fonti rinnovabili, senza trascurare l'adesione della popolazione a modelli di mobilità sostenibile.
Il principale mezzo di trasporto di Copenaghen è infatti la bicicletta e ci sono oltre 350 km di piste ciclabili. Nel campo dell'architettura poi, grazie a un'attenta politica di interventi e progetti innovativi, la capitale danese ha registrato un importante sviluppo urbano fondato essenzialmente sul recupero e sulla trasformazione di ex-aree industriali, comprese quelle del porto. Una serie di buone pratiche necessarie per raggiungere le zero emissioni, obiettivo che la città intende raggiungere entro il 2025. In sostanza riveste l'esempio di una città che combina insieme tutte queste caratteristiche: cultura, tolleranza, connetività globale, mobilità dolce, trasporti pubblici efficienti, spazi verdi e architettura di alta qualità. Un esempio molto conosciuto di riutilizzo di un'area dismessa è l'Amager Resource Center : un sofisticato impianto tecnologico che oltre ad assolvere alla funzione a cui è destinato, trasformare 400.000 tonnellate di rifiuti all'anno in energia sufficiente per il fabbisogno di 60.000 case, può svolgere altro e nel caso specifico diventare luogo di svago e attrazione turistica per i cittadini. Gli architetti hanno progettato un complesso secondo i più alti standard e in base alle più recenti soluzioni tecnologiche in tema di impianti per lo smaltimento dei rifiuti e per la loro gestione. Allo stesso tempo attrezzando il tetto con una delle più lunghe piste da sci artificiali del mondo, hanno reso desiderabile un'infrastruttura che normalmente è difficile da far accettare a una collettività.
"Sustainable futures – Leave no one behind" (Futuri sostenibili - non lasciare nessuno indietro) è il titolo del Congresso mondiale dell'UIA che si svolgerà a Copenaghen dal 2 al 7 luglio 2023, l'obiettivo del congresso sarà infatti quello di mostrare come l'architettura possa giocare un ruolo essenziale per raggiungere entro il 2030, i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall'ONU. Per comprendere come l'architettura possa contribuire al raggiungimento degli obiettivi previsti in Agenda 2030, alcune istituzioni danesi (l'Institute of Architecture and Technology della Royal Danish Academy of Fine Arts, la Schools of Architecture, Design and Conservation, e la Danish Association of Architects) unitamente a una apposita commissione dell'UIA hanno pubblicato nel 2018 la guida "AN ARCHITECTURE GUIDE to the UN 17 Sustainable Development Goals" .
Per la Redazione - Serena Moriondo