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copertina rivista trevisoE’ di questi giorni l’ennesima morte sul lavoro di Aziz Diop, un giovane operario di soli 23 anni dipendente della ditta Fornaci Grigolin di Susegana (Veneto) caduto nel vuoto mentre stava lavorando in un forno; di tre mesi fa quella di Mattia, stessa età, mentre si trovava nel cantiere Bordignon di Montebelluna a Treviso, colpito mortalmente alle spalle da un carico di quindici quintali di impalcature che si è sganciato da una gru in movimento.

Nel video allegato, pubblicato sul quotidiano La Repubblica del 29 luglio, è la madre di Mattia a leggere una lettera denuncia che vi invitiamo ad ascoltare. Conferma ciò che CGIL-CISL-UIL dicono da sempre, in modo particolare la Fillea Cgil che segue i lavoratori nei cantieri dove le morti ancora avvengono numerose.

Video denuncia della madre di Mattia:  https://video.repubblica.it/cronaca/il-figlio-morto-in-cantiere-a-23-anni-la-madre-la-mia-voce-urla-la-rabbia-che-portiamo-nel-cuore/392974/393685?ref=RHTP-BS-I308886389-P7-S5-T1

 Come scrive Mauro Visentin della Cgil di Treviso, sul n.39 della rivista “Notizie” della Camera del Lavoro, “la mera conta dei decessi e degli incidenti mette in evidenza come il presidio e l’attenzione sul sistema di prevenzione territoriale e nelle aziende, invece che migliorare, con la ripresa delle attività si sia allentato. Bisogna invertire l’ordine dei fattori, pretendendo fin da subito di indicare il numero di ispezioni, divise per tipologie di aziende e cantieri e di rischi specifici, da raggiungere entro la fine dell’anno. Perché una cosa è certa: quanto fatto finora non è evidentemente abbastanza, e le verifiche vanno almeno raddoppiate. (..) Perché la prevenzione e la sicurezza devono rappresentare un investimento e non costo. In gioco, la vita dei lavoratori e la dignità di un Paese intero.”

Per la Redazione - Serena Moriondo