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Copertina Io sono culturaNell'anno internazionale dell'economia creativa per lo sviluppo sostenibile dell'ONU e, mentre sotto la Presidenza italiana, si è realizzato il primo G20 sulla cultura, viene pubblicata l’edizione 2021 del Rapporto “Io sono cultura” della Fondazione Symbola e Unioncamere.

Nel rapporto si possono trovare alcuni dati significativi per quanto riguarda un settore particolarmente importante per il nostro Paese, tra i più ricchi di siti riconosciuto dall’Unesco, quali patrimonio dell’Umanità:

  1. nel sistema produttivo culturale e creativo sono impiegate più di un milione e mezzo di persone (5,9% dell’occupazione complessiva);
  2. il settore vale 84,6 miliardi di euro corrispondenti al 5,7% del valore aggiunto italiano ed attiva complessivamente 239,8 mld di euro;
  3. Lombardia e Lazio sono le regioni che producono più ricchezza con la cultura. Milano, Roma, Torino, Arezzo, Trieste, Firenze e Bologna sono nella top ten delle province;
  4. nonostante l’impatto della crisi (con una perdita economica del -8,1% e occupazionale del -3,5%), alcuni "comparti creativi" hanno mostrato segnali di tenuta generale tra questi le attività di videogiochi e software hanno aumentato la ricchezza prodotta del +4,2%, anche per via della spinta al digitale e all’home entertainment e i vari lockdown succedutesi hanno prodotto. Al contrario una crisi generalizzata sembra aver interessato le attività di valorizzazione del Patrimonio storico e artistico e le Performing arts , duramente colpite dalle misure restrittive in risposta alla pandemia;
  5. l’iniziale esplosione dell’offerta culturale su piattaforme digitali ha dimostrato molto chiaramente che non è possibile improvvisare, Per questo motivo i settori che da più tempo si erano mossi in questa direzione hanno affrontato meglio le diffioltà legate alla chiusura imposta dalle restrizioni adottate in seguito alla diusione del Covid-19;
  6. secondo un'indagine promossa dalla Fondazione Bruno Kessler in collaborazione con il BOZAR Centre for Fine Arts (BE) e la UGM Maribor Art Gallery (SI) nell’ambito del progetto Art&Well-being, durante la pandemia sono aumentati gli stati d'animo negativi nelle persone legati ad emozioni come la paura e il turbamento. Alla domanda sulle attività selte per gestire i propri stati d’animo durante la pandemia gli intervistati hanno indicato in percentuali altissime il consumo di arte (oltre l’85) e i contatti sociali con le persone care (quasi il 70%) distaccando di quasi 30 punti percentuali l’attività fisica e la cucina.

La crisi ha accuito problemi storici quali la frammentazione e la fragilità delle imprese, la precarietà del lavoro di molti professionisti del settore. Questo accade in Italia ma anche in Europa come rileva un interessante rapporto pubblicato a marzo 2021 dal Parlamento Europeo "The Situation of Artists and Cultural Workers and the post-COVID-19 Cultural Recovery in the European Union" Anche se in aiuto di molti lavoratori e lavoratrici oltre a imprenditori, nel corso di quest’ultimo anno, è venuto inontro l’intervento pubblico che ha stanziato ed erogato fondi straordinari per l’emergenza rischiamo ancora la perdita di un prezioso capitale umano e intellettuale.

Per questo, secondo i patrocinatori, l’Italia deve essere protagonista del nuovo ‘Bauhaus’ voluto dalla Commissione europea (vd. articolo “Progettare un futuro bello, sostenibile, insieme” pubblicato il 12 luglio 2021 sul sito dell’Associazione) per rinsaldare i legami tra cultura, creatività, produzione, scienza, tecnologia e affrontare la transizione verde.

Cultura, creatività e bellezza sono un’infrastruttura necessaria per affrontare le sfide che abbiamo davanti.

Link: Rapporto_Io_sono_Cultura_2021.pdf

Per la Redazione - Serena Moriondo