Dall’inizio dell’anno al 13 agosto ci sono stati 904 morti complessivi per infortuni sul lavoro. Di questi 448 sono morti sui luoghi di lavoro, i rimanenti sulle strade e in itinere. A questi occorre aggiungere anche i lavoratori morti per Covid-19 considerati a tutti gli effetti morti per infortunio sul lavoro. Il 70% dei morti per infortuni sul lavoro causati dalla pandemia sono donne.
Di fronte a questa all’escalation inaccettabile, il Segretario Generale della Fillea Cgil, Alessandro Genovesi, chiede la patente a punti e fa appello alla sensibilità che il Presidente della Repubblica Mattarella ha sempre dimostrato perché “ (..) vari il decreto nei prossimi giorni senza guardare in faccia nessuno, perché non si può morire per portare a casa un pezzo di pane e non si può continuare ad assistere a questo scaricabarile che oltre ad essere ipocrita, è anche intollerabile ed ignobile (..)”.
L’art. 27 del Testo Unico Salute e Sicurezza del 2008 - ricorda Genovesi - già prevede “uno strumento che consenta la continua verifica della idoneità delle imprese e dei lavoratori autonomi, in assenza di violazioni alle disposizioni di legge e con riferimento ai requisiti previsti, tra cui la formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro e i provvedimenti impartiti dagli organi di vigilanza.”
Tale strumento opera per mezzo della attribuzione di un punteggio iniziale che misuri tale idoneità, soggetto a decurtazione a seguito di accertate violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro. "L’azzeramento del punteggio per la ripetizione di violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro determina l’impossibilità per l’impresa o per il lavoratore autonomo di svolgere attività nel settore edile. Il possesso dei requisiti per ottenere la qualificazione costituisce elemento preferenziale per la partecipazione alle gare relative agli appalti e subappalti pubblici e per l’accesso ad agevolazioni, finanziamenti e contributi a carico della finanza pubblica."
Per la Redazione - Serena Moriondo
Immagine di copertina: "Zolfatari in Sicilia", dipinto di Renato Guttusu (Tate Galley, London)