E’ così che è stata denominata la nuova programmazione comunitaria in tema di agricoltura, che ha previsto interventi che devono avere un impatto positivo anche sul clima e sull’ambiente. La vera sfida della nuova architettura verde risiede soprattutto nel nuovo modello di attuazione, ovvero nel voler definire un quadro ambientale più ambizioso, anche attraverso l’adozione di approcci più innovativi, creativi e potenzialmente più efficaci, tra cui le misure collettive e i pagamenti basati sui risultati.
La pandemia, come sappiamo, ha avuto ripercussioni in tutti i settori produttivi, nonostante ciò, il settore agroalimentare italiano ha dimostrato una straordinaria forza di reazione, assicurando in generale cibo di qualità e continuando ad esportare in misura significativa. Anche nel 2020 l’agricoltura italiana si è infatti confermata la prima d’Europa in termini di valore aggiunto.
Ma non tutto funziona alla perfezione: gli effetti negativi del sistema agroalimentare attuale sono oramai documentati negli studi scientifici promossi dalle più importanti organizzazioni a livello mondiale, a iniziare dall’ONU, Ispra, Eat-Lancet, Ipcc e Ipbes. E di questo si parlerà al Vertice sui sistemi alimentari, che si terrà a settembre a New York in occasione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite e al G20 Agricolo che si terrà sempre a settembre (17-18) a Firenze.
Per questo è ancora più importante avere un quadro chiaro di cosa succede in Italia in questo settore attarverso la lettura del CREA REPORT 2020. Il Consiglio per la ricerca in agricoltura (CREA) - vigilato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (MIPAAF) - ha pubblicato, per la prima volta, una raccolta di informazioni sull’attività scientifica dell’istituto. Il Report raccoglie tutte le ricerche attualmente in corso con l’obiettivo di creare la maggiore integrazione possibile tra ricerca di base e ricerca applicata sui temi centrali e più avanzati del settore agroalimentare, degli alimenti e della nutrizione, della politica ed economia agraria. Un’attività che è stata realizzata anche grazie ai circa 5mila ettari di terreni sperimentali, la produzione di 44 brevetti, 195 privative vegetali e oltre 500 varietà iscritte nei registri nazionali.
L’attività di CREA a supporto dell’agricoltura ha prodotto una documentazione tecnica e programmatica inerente alla nuova Pac, la politica agricola comune e alla politica di sviluppo rurale, anche attraverso la Rete Rurale Naturale. Lo stesso “Comitato Tecnico Aree Interne”, coordinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con il supporto del CREA, ha accompagnato a vari livelli l’individuazione degli indirizzi e il disegno dell’intervento pubblico sui temi agricoli nelle aree interne, con particolare riferimento all’analisi delle potenzialità delle singole filiere produttive agricole e agro-alimentari.
CREA ha inoltre contribuito con la sua attività a consolidare nel mondo la validità del modello nutrizionale italiano, fornendo al Governo il supporto scientifico per dimostrare quanto il sistema Nutriscore sia fallace e distorsivo per i consumatori nel confronto con la Nutrinform Battery. Il Nutriscore è stato criticato da diversi governi tra cui quello italiano, dall’associazione degli agricoltori europei oltre che da molti nutrizionisti per aver semplificato eccessivamente le informazioni nutrizionali e ridotto gli alimenti complessi ai singoli ingredienti. A scontrarsi, infatti, non sono solo due tipi di etichetta ma due modi opposti di considerare gli alimenti e il loro apporto nutrizionale che, nel primo caso, avvantaggia le multinazionali europee. Da oltre 70 anni CREA elabora anche le Tabelle di Composizione degli Alimenti, banca dati alla base di ogni analisi in campo nutrizionale e detiene collezioni di germoplasma di importanza mondiale per la vite, l’olivo e la gran parte dei cereali (119 le collezioni esistenti).
Le ricerche hanno toccato temi trasversali come: la genomica; le biotecnologie e la bioinformatica; difesa delle colture e resilienza; sostenibilità degli ecosistemi, il clima, l’acqua, il suolo; l’innovazione tecnologica; i modelli predittivi per l’aumento della sostenibilità dell’attività agricola, per ridurre i fitofarmaci e aumentare la capacità delle piante di resistere a stress idrici e avversità. Intensa è stata l’attività di lotta ai parassiti delle piante, sia quelli, purtroppo sempre più numerosi, di nuova introduzione in Italia, sia quelli tradizionali. Il successo nella lotta alla cimice asiatica attraverso insetti antagonisti è uno dei risultati di questo sforzo.
Per ogni prodotto (cereali e colture industriali, zootecnica e lattiero caseario, vite e vino, frutta, orto floro vivaistico, olivo e olio, ittico e dell’acquacoltura, filiere minori e piante officinali, foresta e legno) sono, inoltre, allegate schede che riportano i risultati delle ricerche.
Il CREA REPORT 2020 è il primo documento di consolidamento della ricerca svolta e può essere un utile strumento per chiunque voglia comprendere quali risultati abbiamo ottenuto nel campo dell’agricoltura, dell’alimentazione e degli sprechi alimentari al fine del pieno raggiungimento, in primo luogo, del Goal 2 - Sconfiggere la fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile oltre che gli obiettivi di sviluppo sostenibile che riguardano direttamente l’ambiente, il clima, l'occupazione.
Si tratta delle ormai note funzioni verdi dell’agricoltura che la Pac è chiamata a incentivare ulteriormente nel prossimo futuro, in parte per continuare a giustificare il proprio peso nel complesso delle politiche UE ma, soprattutto, per garantirne lo sviluppo in un contesto di instabilità dei mercati e di nuovi scenari dettati dagli effetti del cambiamento climatico. La volatilità dei prezzi, associata alle calamità naturali sempre più frequenti o al diffondersi di nuove emergenze fitosanitarie, infatti, rischiano di intaccare in modo sensibile la capacità dell’agricoltura di assicurare queste importanti funzioni, riconosciute e sempre più richieste dalla collettività. Non appare casuale, pertanto, che la stessa Comunità Europea abbia introdotto il tema della custodia dell’ambiente da parte dell’agricoltura subito dopo quello della sicurezza alimentare.
Link: REPORT-CREA-ITA.pdf
Link: Schema_CREA.pdf
Per la Redazione - Serena Moriondo