Education International è la Global Union Federation che riunisce organizzazioni di insegnanti e altri dipendenti dell'istruzione di tutto il mondo. Attraverso l’adesione di 383 organizzazioni, rappresenta più di 32 milioni di insegnanti e personale di supporto all'istruzione in 178 paesi e territori. Una sentinella nel campo dell’istruzione a difesa della democrazia, della pace, della giustizia sociale e dei diritti umani, compresi i diritti sindacali.
Dallo loro voce è stato lanciato un appello per proteggere le scuole:
"Sulla scia della crescente violenza in Afghanistan, Education International nutre gravi preoccupazioni per la sicurezza degli educatori e per la parità di accesso all'istruzione per tutti, specialmente per le ragazze. Education International esprime il suo pieno sostegno alla sua organizzazione membro, il National Teachers Elected Council of Afghanistan (NTEC) e l'Afghanistan Teacher Support Association (ATSA), e ribadisce che le scuole sono centri di apprendimento, ispirazione e crescita e non devono mai essere bersagli del terrorismo e violenza.
EI chiede l'attuazione della Dichiarazione di Education International sulle scuole come santuari sicuri, esprimendo la richiesta collettiva degli insegnanti e dei loro sindacati in tutto il mondo che l'istruzione dovrebbe essere protetta in tempi di conflitto e le scuole dovrebbero essere rispettate come zone di pace dove bambini e bambine, giovani e adulti possono costruire comunità sane.
Education International riafferma inoltre il diritto delle ragazze di andare a scuola e sfruttare appieno le opportunità educative.
I governi di tutto il mondo hanno la responsabilità di fare tutto ciò che è in loro potere per proteggere il diritto delle ragazze di andare a scuola e di prosperare libere da pregiudizi, molestie e violenza. La tutela del diritto delle ragazze ad andare a scuola è un passo fondamentale per garantire a tutti un'istruzione di qualità."
A conferma della fondatezza delle loro preoccupazione, la notizia di queste ore riportata dall’agenzia di stampa Khaama: a una settimana dalla ripresa del potere, i Talebani nella loro “prima fatwa” - cioè il primo editto per l’applicazione dell’annunciata segregazione uomo-donna - hanno dichiarato che le lezioni miste sono “la radice di tutti i mali”. Per questa ragione non sarà più possibile per le ragazze e i ragazzi frequentare classi miste all’Università di Herat. E’ stato inoltre annunciato che saranno unicamente docenti di sesso femminile e uomini anziani “virtuosi” ad insegnare alle studentesse. Alcuni insegnanti hanno denunciato che molte istituzioni private afghane non possono permettersi di istituire classi separate, e migliaia di ragazze potrebbero essere private anche dell’istruzione superiore.
Per la Redazione - Serena Moriondo