L’incontro del Presidente Draghi con il Presidente americano Biden, come era prevedibile, ha già catalizzato tutta l’attenzione sul vertice del G20 che si terrà il 30 e 31 ottobre a Roma. Credo però che sia utile ricordare che si è concluso oggi il Labor 20, vertice promosso dalle organizzazioni sindacali dei Paesi del G20, incentrato sui temi del lavoro che si è concluso con una Dichiarazione finale che verrà illustrata ai Capi di Stato e di Governo delle venti maggiori economie del mondo.
La foto che pubblichiamo, ritrae la delegazione del Governo, con il Presidente Draghi, e quella dei rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori composta da Sharan Burrow Segretaria Generale dell’ITUC, la Confederazione internazionale dei sindacati, unica donna presente; il Segretario Generale del TUAC, il Comitato consultivo dei sindacati presso l’OCSE; il Segretario generale della CES, la Confederazione europea dei sindacati e i Segretari Generali di CGIL, CISL e UIL.
I sindacati hanno denunciato una crisi occupazionale globale: il mondo ha perso l'equivalente di 255 milioni di posti di lavoro a tempo pieno dall'inizio della crisi e altri 130 milioni di posti di lavoro sono ancora a rischio.
“L'analisi della ITUC di 35 paesi che rappresentano il 61% del PIL mondiale e il 48% della popolazione mondiale mostra che solo otto Paesi hanno piani concreti per creare posti di lavoro. Il 77% dei Paesi analizzati dall'ITUC non sta investendo in infrastrutture sostenibili e nell'economia della cura per creare posti di lavoro rispettosi del clima", ha affermato Sharan Burrow.
Pierre Habbard, Segretario generale del Comitato consultivo dei sindacati presso l'OCSE (TUAC), ha dichiarato: “Il G20 deve intensificare l'azione coordinata per ottenere la ripresa e una crescita equa con posti di lavoro di qualità. I risultati del G20 nel corso di diversi anni, comprese le politiche per il clima, la digitalizzazione e la nuova agenda fiscale globale, dovrebbero essere raggruppati e portare a soluzioni tangibili."
La pandemia di COVID-19 continua a bloccare la ripresa economica globale. Meno del 2% della popolazione in molti Paesi in via di sviluppo è vaccinata. Su questo punto i Sindacati hanno espresso le loro preoccupazioni chiedendo ai Governi del G20 di garantire l'accesso universale e la distribuzione equa di vaccini, trattamenti e test attraverso un maggiore sostegno finanziario per COVAX e riconoscere SARS-CoV-2 come rischio professionale e COVID-19 come malattia professionale.
I principali temi discussi nel Summit L20:
- Un piano operativo del G20 sulle politiche pubbliche e per una ripresa sostenibile e la piena occupazione
- Rafforzare il multilateralismo a sostegno della democrazia e dei diritti umani
- Oltre l’austerity per finanziare la ripresa
- Combattere le disuguaglianze e investire nella salute e nell’educazione pubbliche per tutti
- Affrontare la crisi climatica: una transizione giusta verso un’economia net-zero è urgente
- Economia Digitale: un tema centrale per i lavoratori e le lavoratrici.
La partita è davvero importante: il fallimento del G20 , dicono i sindacati, metterebbe a rischio sia le persone che il pianeta.
Link: DICHIARAZIONE_L20_al_vertice_G20_30-31_ottobre_2021_.pdf
Link: Lintervento_del_Seg_Gen_Cgil_Maurizio_Landini_al_L20.pdf
Per la Redazione - Serena Moriondo