Ieri l'Huffpost ha pubblicato un nuovo appello dal Gruppo ’93.
"Al di là delle politiche generali di implementazione del grado di istruzione - scrivono gli ex Sindaci - che prevedano un’estensione dell’obbligo fino a 18 anni, necessariamente di carattere nazionale, i servizi scolastici per la prima infanzia sono di competenza dei Comuni che negli ultimi anni hanno ridotto, anziché implementare, la loro offerta."
In particolare, citando i dati pubblicati dall'Istat (anno 2020), fanno presente che la situazione degli asili nido desta particolare preoccupazione tanto più che "il sistema degli asili privati e pubblici del nostro Paese è in grado di accogliere solo il 24% dei bambini residenti in Italia da 0 a 3 anni. Gli asili nido nel Sud e nelle Isole sono un miraggio."
"Se - continuano i firmatari dell'Appello - negli anni della crisi della finanza pubblica era comprensibile (anche se non accettabile) la riduzione dell’offerta pubblica nei servizi scolastici per la prima infanzia, ora, con il PNRR che prevede forti stanziamenti in materia, la rinuncia dei Comuni a potenziare questa prima fascia strategica dell’educazione e dell’istruzione sarebbe una scelta irresponsabile. Data la relazione stretta tra asili nido e scuole materne, inclusione sociale, riduzione dell’abbandono scolastico, aumento delle competenze e crescita dell’occupazione femminile."
Ma una soluzione per invertire questo stato di cose esiste, gli ex Sindacai la indicano nelle risorse del PNRR e dei fondi ordinari già destinati al settore ma si appellano a Regioni, Province e Comuni "perché non sprechino questa opportunità di crescita del livello di istruzione della popolazione ristrutturando e costruendo asili nido e scuole materne in tutti i territori, anche i più piccoli" e sollecitano una maggiore collaborazione tra il ministero dell'istruzione e l'Anci.
L'articolo con tutti i firmatari dell'appello: https://www.huffingtonpost.it/entry/il-pnrr-e-i-nidi-aumentare-la-scolarizzazione-e-un-investimento-strategico_it_618bfb91e4b0dc8ae071af3f
Per la Redazione - Serena Moriondo