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FOTO solitudine ANZIANOUn recente rapporto dell’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO) mostra che investire nell'assistenza porterebbe a un cambiamento trasformativo nel mondo del lavoro e ripristinerebbe il cammino bloccato di emancipazione delle donne e di progresso per le nostre comunità..

Dei milioni di persone che sono state costrette a lasciare il mercato del lavoro durante la pandemia, la maggioranza sono donne, le quali si occupano anche della stragrande maggioranza del lavoro di cura non retribuito.

L'ILO stima che un investimento globale nei servizi per l'infanzia e nell'assistenza a lungo termine creerebbe 280 milioni di posti di lavoro entro il 2030 e altri 19 milioni entro il 2035.

Foto asilo nido 2 730x407Investire nell'assistenza avrebbe un importante impatto economico: una spesa annua del 4% del PIL totale creerebbe milioni di posti di lavoro che potrebbero essere pagati, in parte, dalle entrate fiscali che aumenterebbero a causa dell'aumento dei redditi e dell'occupazione, riducendo il costo più vicino al 3% del PIL. Ma investire nell'assistenza ha senso anche per consentire di aumentare la partecipazione delle donne alla forza lavoro. E’ stimato che aumenterebbe il tasso di occupazione delle donne del 78%.

Sharan Burrow, Segretaria generale dell'ITUC (la Confederazione Internazionale dei sindacati), ha dichiarato: “Investire nell'assistenza ha senso per le nostre società poiché la salute, l'istruzione e l'assistenza ai bambini, ai disabili e agli anziani sono ora riconosciute come una base per la resilienza delle nostre comunità contro shock nazionali o globali e per mantenere la promessa degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.”

Foto badanti I milioni di posti di lavoro che potrebbero essere creati all’interno del settore dell’assistenza avrebbero un impatto diretto sull'occupazione e permetterebbero la diffusione di un lavoro dignitoso per le donne e i lavoratori migranti, oltre a consentire alle donne di  partecipare ad altri settori dell'economia.

Il rapporto dell'ILO - ha aggiunto Sharan Burrow - dimostra che posti di lavoro, salari, protezione sociale, diritti per tutti i lavoratori, uguaglianza e inclusione, le disposizioni fondamentali che i sindacati chiedono in un nuovo contratto sociale, sono collegati, realizzabili e auspicabili".

L'ILO stima che nel 2021 ci sono state 13 milioni di donne occupate in meno rispetto al 2019, Foto gioco disabilimentre l'occupazione maschile è tornata ai livelli del 2019. I primi dati suggeriscono che solo il 43,2% delle donne in età lavorativa nel mondo nel 2021 ha avuto un impiego, rispetto al 68,6% degli uomini in età lavorativa. Ciò significa che è indispensabile che vengano adottate misure appropriate con urgenza.

Per questo, sulla base dei risultati del rapporto, l'ITUC chiede progressi immediati da parte dei governi per porre fine alle pratiche discriminatorie sostenendo quanto segue:

  • Protezione della maternità: questo è un bene pubblico e una responsabilità collettiva, ma il rapporto mostra che, al ritmo attuale, ci vorranno 46 anni per ottenere il diritto minimo al congedo di maternità nei 185 paesi analizzati.
  • Responsabilità di cura da parte degli uomini: quasi due terzi dei potenziali padri (1,26 miliardi di uomini) vivono in paesi senza diritto al congedo di paternità.
  • Servizi di assistenza all'infanzia per lo sviluppo delle bambine e dei bambini e l'occupazione femminile: questo è un diritto universale in soli 21 paesi, poiché solo una persona su dieci ha accesso a servizi di assistenza all'infanzia gratuiti o a prezzi accessibili.
  • Congedo per assistenza a lungo termine che può svolgere un ruolo chiave nelle crescenti esigenze di assistenza delle società che invecchiano: solo due adulti su dieci nel mondo hanno diritto legale al congedo per assistenza a lungo termine ed è retribuito in soli 43 paesi.
  • Servizi di assistenza a lungo termine per la dignità degli anziani: solo il 16% delle persone vive in paesi in cui questi servizi sono universali e gratuiti.
  • Salute e sicurezza sul lavoro e luoghi di lavoro favorevoli all'allattamento.

Per la Redazione - Serena Moriondo