In un articolo dal titolo "Protezione, ma non per tutti" apparso il 30 marzo su Collettiva.it, il Segretario confederale della Cgil nazionale, Giuseppe Massafra, che si trova in questo momento con il convoglio di aiuti della Confederazione sindacale al confine tra Slovacchia e Ucraina, commenta la scelta attuata dal Governo italiano in materia di concessione della protezione ai profughi che fuggono dall'Ucraina.
Quella assunta dal Governo “È la posizione dei paesi dì Visegrad, da sempre impegnati a limitare i diritti dì protezione per i cittadini extra Ue”. Una concessione della protezione temporanea legata esclusivamente alla nazionalità. È questo l’aspetto più problematico, ma non l'unico, del decreto della presidenza del Consiglio dei ministri e dell’ordinanza della Protezione Civile sulla emergenza Ucraina. Il Dpcm è stato varato a seguito della decisione di esecuzione Ue 2022/382 del Consiglio del 4 marzo 2022 sulla attivazione della direttiva 55 del 2001.
Per Giuseppe Massafra, in questo modo si “esclude il riconoscimento del diritto per esempio, a studenti o lavoratori extra Ue che erano in Ucraina già prima del 24 febbraio”.
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Per la Redazione - Serena Moriondo