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Infografica riassuntiva 10 punti "Come risultato della spaventosa aggressione della Russia contro l'Ucraina, il mondo potrebbe trovarsi di fronte al suo più grande shock di approvvigionamento di petrolio da decenni, con enormi implicazioni per le nostre economie e società": lo ha detto il direttore esecutivo dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), Fatih Birol.

Un potenziale blocco delle esportazioni di petrolio russo di 2,5 milioni di barili al giorno a partire da aprile (un barile di petrolio sono circa 159 litri di petrolio) ha fatto sì che l'Agenzia abbia ritenuto urgente diffondere un elenco di 10 proposte da adottare nel breve periodo per ridurre il consumo di petrolio, non solo russo.  Proposte che se fossero intraprese potrebbero ridurre la domanda di petrolio con un impatto immediato. L'IEA fornisce anche raccomandazioni su come tali azioni possono aiutare a portare la domanda di petrolio su un percorso più sostenibile a lungo termine.

Numerosi Governi stanno introducendo misure volte a sostenere i consumatori attraverso una riduzione dei prezzi alla pompa. Essi hanno a disposizione una ampia gamma di strumenti che potrebbero essere utilizzati a seconda del contesto del singolo Paese. Ad esempio, laddove le imposte rappresentino una ampia quota dei prezzi al consumatore, una riduzione temporanea di tali imposte o dell'IVA può alleviare l’onere aggiuntivo che attualmente grava sulle famiglie. I pagamenti diretti, infatti, incidono direttamente sulle fasce più indigenti della popolazione. Tali misure, però, non incidono sulle tensioni più ampie che attualmente colpiscono il mercato: a tal fine, occorre aumentare l'offerta. Alcuni grandi produttori al di fuori della Russia dispongono di capacità produttiva inutilizzata; tuttavia, l’esito deludente delle recenti discussioni dell'OPEC+ suggerisce una volontà limitata a raggiungere una soluzione condivisa. Neppure le scorte dell'industria petrolifera, che normalmente aiutano a bilanciare il mercato, saranno sufficienti in quanto, già prima dell'invasione russa, si assisteva ad un rapido esaurimento (a fine gennaio, nelle economie avanzate, ammontavano a ben 335 milioni di barili in meno rispetto alla media quinquennale e ai livelli minimi degli ultimi otto anni).

Continuare a temporeggiare con il petrolio, e in generale con i combustibili fossili, non potrà che allungare i tempi della crisi che stiamo attarversando. Secondo le stime dell’IEA, se il decalogo venisse attuato su larga scala, si ridurrebbe la domanda di petrolio di 2,7 milioni di barili al giorno entro quattro mesi, "equivalente alla domanda di petrolio di tutte le automobili in Cina".

Il nodo centrale però è un'altro: la convinzione che rallentare il processo di transizione energetica ipotizzando, come sta avvenendo in molti Paesi, anche un’eventuale riapertura di impianti di produzione a carbone possa attenuare i costi che dovremo sostenere, è sbagliata. 

Come scrive il documento, serve invece una riduzione sistematica tanto dell’offerta quanto della domanda di petrolio, attraverso un rapido aumento delle energie rinnovabili e a un contestuale risparmio energetico, coerente col raggiungimento dell’obiettivo di azzeramento delle emissioni nette entro il 2050. L'AIE è pronta a sostenere tutti i Paesi nelle fasi di progettazione ed ottimizzazione delle misure proposte nel Piano e le campagne di informazione e sensibilizzazione possono assolvere ad una funzione complementare. In definitiva, la riduzione della domanda di petrolio non dipende solo dall’azione dei governi nazionali. Molte delle misure in tale direzione possono essere attuate direttamente da altri livelli di governo regionale o locale, dai cittadini e dalle imprese.

Al di là delle parole di circostanza, anche il Sindacato, fortemente radicato nei territori e nei luoghi di lavoro, potrebbe e dovrebbe svolgere un ruolo importante anche in questo campo:

  • attivandosi per diffondere le 10 proposte tra i propri iscritti (solo CGIL-CSL-UIL ne contano oltre dieci milioni) 
  • applicandone le indicazioni nei regolamenti confederali e di categorie, oltre che nell'organizzazione del proprio lavoro
  • facendo sì che diventino parte delle piattaforme rivendicative contrattuali, nel territorio come nelle aziende, nei servizi e negli enti pubblici.

Link: Un_Piano_in_10_punti_per_ridurre_il_consumo_di_petrolio_IEA.pdf

Per la Redazione - Serena Moriondo