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Foto Riccardo Antimiani/POOL Ansa/LaPresse 18 marzo 2022 Roma - Italia Politica Conferenza stampa del Presidente Draghi per illustrare i nuovi provvedimenti di contrasto al caro energia e agli effetti economici della crisi in UcrainaNella foto: Mario Draghi, Daniele FrancoPhoto Riccardo Antimiani/POOL Ansa/LaPresseMarch 18, 2022 Rome - Italy Politics Italian Prime Minister Mario Draghi (L), with Italian. Economy Minister Daniele Franco (R), during a press conference at the end of the Council of Ministers, to illustrate the new measures to combat expensive energy and economic effects of the crisis in Ukraine, at the Multifunctional Hall of the Presidency of the Council of Ministers in RomeIl DEF, approvato dal Consiglio dei Ministri del 6 aprile, e trasmesso al Parlamento il 7 aprile (in tempo utile per l’invio al Consiglio dell'Unione europea e alla Commissione europea, entro il successivo 30 aprile), tiene conto del peggioramento del quadro economico determinato da diversi fattori, in particolare l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, l’aumento dei prezzi dell’energia, degli alimentari e delle materie prime, l’andamento dei tassi d’interesse e la minor crescita dei mercati di esportazione dell’Italia. Tali fattori sono oggi tutti meno favorevoli di quanto fossero in occasione della pubblicazione della Nota di aggiornamento al DEF (NADEF) nello scorso settembre.

La previsione tendenziale di crescita del PIL per quest’anno scende dal 4,7 per cento dello scenario programmatico della NADEF al 2,9 per cento; quella per il 2023 dal 2,8 per cento al 2,3 per cento, mentre per il 2024 si ha solo una lieve riduzione, dall’1,9 per cento all’1,8 per cento. La previsione per il 2025 viene posta all’1,5 per cento, seguendo l’approccio secondo cui il tasso di crescita su un orizzonte a tre anni converge verso il tasso di crescita ‘potenziale’ dell’economia italiana, attualmente stimato pari all’1,4 per cento. Tale stima presuppone però l’attuazione del programma di investimenti e riforme previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Con un provvedimento di prossima adozione, saranno adottate - come si legge nella Relazione del Presidente Mario Draghi e del MEF -  misure per ristorare le amministrazioni centrali dello Stato delle risorse utilizzate a copertura dei precedenti interventi d’urgenza, disporre ulteriori interventi per contenere l’aumento dei prezzi dell’energia e dei carburanti, anche in favore degli Enti territoriali, assicurare la necessaria liquidità alle imprese e rafforzare le politiche di accoglienza nei confronti dei profughi ucraini, adeguare i fondi destinati alla realizzazione di investimenti pubblici alla dinamica imprevista dei costi dell’energia e delle materie prime, per continuare a sostenere la risposta del sistema sanitario e i settori maggiormente colpiti dalle attuali emergenze. All’attuazione di questi interventi, sono destinati gli spazi finanziari per i quali il Governo  chiede l’autorizzazione al ricorso all’indebitamento.

Le Commissioni Bilancio di Senato e Camera, in seduta congiunta, hanno in programma un ciclo di audizioni preliminari all'esame del DEF 2022.
Lunedì 11 aprile hanno ascoltato i rappresentanti di Alleanza delle Cooperative italiane, Confapi; Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, Confprofessioni; Confagricoltura, CIA, Coldiretti, Copagri; Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, CNA, Casartigiani; CNEL.
Martedì 12 aprile, sono intervenuti i rappresentanti di CGIL, CISL, UIL, UGL; Confindustria; ANCI, UPI, Conferenza Regioni e Province autonome
Giovedì 14 aprile, alle 14, audiscono i rappresentanti di Corte dei conti, ISTAT, Banca d'Italia e Ufficio parlamentare di bilancio.

La CGIL in audizione ha dichiarato che "Le misure non sembrano coerenti con ciò che il Paese è chiamato ad affrontare”. Il Def si inserisce in un contesto macroeconomico “preoccupante” caratterizzato “dal rallentamento della crescita, da livelli record di precarietà”, “dalla variazione delle retribuzioni lorde dove rispetto all’incidenza dell’inflazione si prevede scientemente una perdita del potere di acquisto per i quattro anni considerati". La Cgil ritiene che "l'indice Ipca, così come oggi viene determinato, non sia indicativo per costruire una stagione contrattuale che restituisca alle persone il costo della vita. Da questo punto di vista occorre un intervento fiscale per sostenere i contratti nazionali oltre ad una legge sulla rappresentanza”. Sul versante finanza pubblica la Cgil sottolinea lo "scarto tra l’indebitamento netto del 2021 e quello effettivamente contabilizzato, che lascia un nuovo margine di manovra, vorremmo capire come verranno spese queste risorse”. Risorse che non sono comunque sufficienti per rispondere all’emergenza sociale che rischia di penalizzare le classi più vulnerabili. Per questo la Cgil ritiene "necessario un ulteriore scostamento di bilancio”.

Inoltre, nel Def si anticipa una stretta sulla spesa pubblica che pone alcune questioni: dal rinnovo dei contratti pubblici, che non può compiersi attraverso la revisione della spesa, alla realizzazione degli investimenti previsti dal Pnrr, alla attuazione di alcune riforme sulle quali il Governo ha preso degli impegni, come pensioni, finanziamento della legge sulla non autosufficienza, livelli essenziali delle prestazioni. Senza un aumento della spesa pubblica quegli impegni saranno lettera morta”. Altra riforma ritenuta indispensabile per la Cgil è quella fiscale, non sembra però che le scelte operate dal Governo vadano verso un maggior intervento progressivo per lavoratori e pensionati.

Infine , secondo il sindacato “manca un quadro governato delle politiche industriali ed energetiche per affrontare la fase di emergenza e la transizione: per questo abbiamo proposto sia una Agenzia per lo sviluppo che una Cabina di regia tra Governo, imprese, sindacati sui temi energetici e sulla transizione. È ovvio che ci sono anche decisioni europee che vanno assunte, a partire da uno strumento finanziato da condivisione del debito finalizzato all’emergenza che stiamo attraversando, così come è stato, almeno parzialmente, per in Next Generation”.

La CGIL chiede che oltre agli interventi in deficit questo sia il momento della solidarietà. Occore "intervenire attraverso un allargamento della tassazione sugli extra profitti, ovviamente c’è necessità di rivedere le regole del mercato energetico e introdurre maggior selettività e condizionalità nell’attribuzione delle risorse a partire dalla tenuta occupazionale". L'altro terreno è quello di un contributo di solidarietà per le grandi ricchezze e i grandi patrimoni almeno sopra il milione di euro.

Link: Video audizioni dEF 2020 di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria, Anci, Upi, Conferenza delle regioni e delle province autonome

Per la Redazione - Serena Moriondo