Gestire i rifiuti comporta delle responsabilità, sia da parte degli amministratori che dei cittadini. Chi ha il compito di governare le nostre città deve organizzare la raccolta dei rifiuti urbani in modo da garantire la differenziazione di qualità per favorirne poi il riciclo. Ma anche i cittadini devono dare senso a ciò che consumano e, quindi, al modo nel quale intendono far parte di una comunità.
Il Catasto nazionale dei rifiuti urbani e speciali è nato nel 1988 ma sono in pochi a utilizzarlo, per lo più gli addetti ai lavori. I dati, pubblicati con cadenza annuale, sono invece liberamente consultabili e scaricabili da tutti.
La disponibilità dei dati ambientali e la loro conoscenza è essenziale, nel breve e medio periodo, per contribuire al formarsi di opinioni consapevoli, gestire una contrattazione territoriale accurata, favorire processi decisionali efficaci ed equi e, nel lungo periodo, per raggiungere e mantenere la sostenibilità ambientale, economica e sociale del nostro Paese contribuendo, in tal modo, a conseguirla a livello globale.
Oltre al dato di quanta spazzatura produciamo sia in termini pro-capite RU (Rifiuti urbani) e RD (Raccolta differenziata) si può selezionare l'andamento della produzione e gli obiettivi percentuali dei rifiuti urbani per gli anni 2012-2020 per ogni regione, provincia e comune. Oltre ad approfondire come vengono smaltiti i rifiuti (discarica, incenerimento, compostaggio, recupero, esportazioni, ecc.) si possono conoscere dove sono collocati gli impianti di gestione dei rifiuti urbani (anno 2020).
Nel sito dei Catasto nazionale, sono consultabili anche i dati sui costi di gestione dei rifiuti urbani, su scala nazionale, per macroarea geografica e a livello regionale e comunale. In particolare, utilizzando la voce "Costi di gestione Comunali" si possono visualizzare e scaricare le varie tabelle contenenti le informazioni complete dei singoli comuni di ogni regione. Il calcolo dei costi pro capite annui è riferito alla popolazione residente, ma bisogna tener presente che i servizi di igiene urbana coprono sia le utenze domestiche che le utenze non domestiche, quali quelle commerciali, artigianali, industriali, uffici, ecc., nonché i costi dovuti alla presenza di persone non residenti, quali studenti e turisti (periodo di riferimento dei dati sui costi di gestione dei rifiuti urbani: 2011-2019. Ultimo aggiornamento: 10 novembre 2021)
Per la Redazione - Serena Moriondo