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disegno lampadina innovazionesocialeLe profonde trasformazioni in corso dei sistemi di produzione e consumo sono un'occasione importante per innovare, costruire economie più forti e società più giuste. In questo contesto, il Comitato delle regioni (CdR) ha collaborato con il Centro comune di ricerca (JRC) della Commissione europea per esplorare lo sviluppo di partenariati per l'innovazione adatti alla transizione verde e digitale.

I partenariati per l'innovazione regionale (PRI) sono un approccio complementare che si basa su esperienze positive con strategie di specializzazione intelligente. PRI mira a testare strumenti per migliorare il coordinamento e la direzionalità delle politiche di innovazione regionali, nazionali e dell'UE per attuare le transizioni verde e digitale dell'Europa e per affrontare il divario di innovazione nell'UE. Il PRI sarà saldamente ancorato al quadro politico dell'UE, sostenendo l'attuazione del Green Deal europeo, di Orizzonte Europa, della politica di coesione e di NextGenerationEU.

Il 17 maggio, la Commissione UE ha annunciato le 63 regioni, sette città e quattro Stati membri selezionati nel progetto pilota per i partenariati per l'innovazione regionale , un'iniziativa sviluppata insieme al Comitato delle regioni. 

I partecipanti all'azione pilota sono aperti a condividere buone pratiche e a co-sviluppare e testare strumenti per mobilitare molteplici fonti di finanziamento e politiche e collegare i programmi regionali e nazionali alle iniziative dell'UE per le trasformazioni verdi e digitali. Questi partenariati confluiranno nella nuova Agenda dell'innovazione per l'Europa, in cui l'innovazione guida la trasformazione per la sostenibilità, collegando le strategie locali con le iniziative a livello dell'UE.

L'invito ha attirato un'ampio interesse da parte di vari Stati membri che partecipano a livello nazionale e un'ampia varietà di regioni dell'UE, come Andalusia, Azzorre, Hauts-de-France, Ostrobothnia, Podkarpackie, North Aegean, Emilia Romagna e tanti altri. L'invito ha anche avviato un processo di collaborazione dal basso, riunendo già molti partecipanti nell'ambito di reti multiregionali come, ad esempio, la regione del Mar Baltico, la struttura Bioregions e un Consortium Cities 4.0 ampliato (Leuven, Bologna, Turku) che coinvolge anche Eindhoven (NL), Espoo (FI) e Cluj-Napoca (RO).

Ma i programmi europei da soli non sono sufficienti. E' un fatto accertato, infatti, che la governance sia una condizione chiave per l'efficacia delle politiche.

La qualità dell'impatto delle misure relative agli investimenti europei e nazionali anche nel caso della ricerca e l’innovazione, rischia di non concretizzarsi a causa della qualità relativamente bassa della governance in alcune regioni italiane. Non a caso le regioni che sviluppano interesse per partenariati europei sono quasi sempre le stesse.

Ciò suggerisce una possibile variazione nei risultati delle politiche, a seconda della qualità della governance. Per questo è necessario dare maggiore importanza a tutte le fasi del ciclo amministrativo e politico, dalla pianificazione all'attuazione e al monitoraggio, così come sono necessari miglioramenti nel modo in cui vengono effettuate le valutazioni standard delle politiche macro-economiche e la loro correlazione con i contesti socio-economico-ambientali locali.

Il raggiungimento di tale convergenza sarebbe aiutato se anche nelle regioni italiane si prestasse maggiore attenzione all'interazione di alcuni fattori: una migliore conoscenza, da un lato, delle politiche di innovazione e, dall'altro, delle reali necessità dei contesti locali che siano in grado di consentire una progettazione più personalizzata delle misure e dei programmi di intervento; meccanismi che favoriscono il trasferimento di politiche transregionali e di cooperazione internazionale che possono riguardare iniziative e servizi pubblici; e, naturalmente, una maggiore capacità di elaborazione politica, proposte e visioni, sia a livello amministrativo, sia tra gli attori economici e i corpi sociali che partecipano allo sviluppo del territorio.

Per la Redazione - Serena Moriondo