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Foto Lego di Serena Moriondo

Se si stanziano 800 milioni e poi se ne aggiungono 1,19 miliardi e ci si accorge che ne servirebbero almeno altri 770 ml, non dovrebbe forse farci  comprendere che la previsione iniziale (predisposta dal Governo nel PNRR,), per la sostituzione di vecchi edifici scolastici con la costruzione di nuove scuole, è stata quantomeno sottostimata e non vi è una visione all'altezza della sfida che riguarda l'istruzione? 

Va specificato che non si tratta dell’unico intervento previsto dal PNRR sull’edilizia scolastica, il più corposo è infatti rappresentato dai 3,9 miliardi destinati al piano di messa in sicurezza delle scuole. Ma certo, rispetto ad altri investimenti che riguardano, ad esempio, lo sviluppo eocnomico e gli aiuti alle imprese, l'innovazione digitale, le infrastrutture materiali, non ci sono paragoni possibili.

Tanto più che per il nostro Paese la sfida, in questo caso, non è solo immettere un'iniezione di risorse nel settore edilizio ma, soprattutto, come riuscire a compensare ritardi e divari di lungo periodo del sistema educativo italiano. Infatti la richiesta di stanziamento di risorse in questo ambito indica che ci apprestiamo ad intervenire su necessità e carenze esistenti di lungo periodo.

foto cheerful smiling child at the blackboardIl piano per la costruzione di nuove scuole ha l'ambizione di essere probabilmente quello più innovativo tra tutti gli interventi previsti dal PNRR per l’edilizia scolastica perché ha lo scopo di consentire la creazione di ambienti educativi all’avanguardia, in termini di qualità edilizia, di rispetto per l’ambiente, di presenza di spazi verdi e connettività. Tant'è che il Governo ha realizzato, tramite una commissione di esperti composta da Arch. Massimo Alvisi, Arch. Sandy Attia, Arch. Stefano Boeri, Arch. Mario Cucinella, Dott. Andrea Gavosto (Direttore della Fondazione Agnelli), Arch. Luisa Ingaramo, Prof. Franco Lorenzoni (già maestro elementare ha fatto parte del Comitato Scientifico Nazionale per l’accompagnamento delle Indicazioni Nazionali e il miglioramento continuo dell’insegnamento, istituito dal MIUR, è consulente pedagogico), Dott.ssa. Carla Morogallo (direttrice generale della Fondazione La Triennale Milano), Arch. Renzo Piano, Dott.ssa Raffaella Valente (Psicoterapeuta e Neuropsichiatra infantile), Arch. Cino Zucchi, le linee guida per la scuola del futuro. Una commissione senza dubbio prestigiosa che però,  purtoppo, non ha incluso chi la scuola la deve "vivere e abitare", bambine e bambini, ragazze e ragazzi,  o  chi svolge il proprio lavoro all'interno dei plessi scolastici.

Foto bambino disabileE' noto da tempo che attraverso le corrette forme di partecipazione i giovani vivono coerenti e importanti esperienze di cittadinanza che contribuiscono al benessere di tutti. La loro effettiva partecipazione alla vita di comunità, compresa la progettazione dei luoghi di studio e di gioco,  devono considerare molteplici aspetti e poggiare solidamente sul loro diritto di parola. Diritto riconosciuto anche dalla Convenzione ONU.

Foto lieali e murales Una pianificazione e una partecipazione più adeguate al progetto avrebbero potuto fare la differenza e perdere tutte queste occasioni non è un bel segnale per questo Governo, per la politica, per le forze sociali. Forse non a caso oggi, lunedì 30 maggio, il mondo della scuola ha indetto uno sciopero sui temi del reclutamento, formazione, risorse per il contratto e precari (per saperne di più, link al video "Perchè scioperiamo").

Se si vuole che la democrazia prima si faccia e poi si mantenga e si perfezioni, si può dire che la scuola a lungo andare è più importante del Parlamento e della Magistratura e della Corte costituzionale.”  (Pietro Calamandrei)

A conclusione, riportiamo:

-  Link delle graduatorie delle aree in cui saranno costruite le nuove scuole previste dal PNRR, approvato a maggio. Parliamo di 216 istituti scolastici. Tantissime richieste pervenute. In base alle informazioni pubblicate dal ministero, le domande arrivate alla scadenza dell’avviso, a febbraio di quest’anno, sono state 543. Arrivate in misura massiccia soprattutto dagli enti locali di Campania (95), Lombardia (61), Veneto (47), Emilia-Romagna (45) e Toscana (42). Sono stati 362 gli interventi entrati in graduatoria, per un totale di quasi 2 miliardi di euro richiesti. Di questi, 216 hanno raggiunto un punteggio che consentirà l’accesso ai fondi. Tra quelli entrati in graduatoria, restano comunque fuori dal finanziamento del bando 146 interventi, per un totale di 776,6 milioni di euro. Il 42,4% dei finanziamenti complessivi saranno destinati alla costruzione di nuove scuole nelle regioni del Sud. Nella maggior parte dei casi (183, l'85% del totale) si tratta di demolizione con successiva ricostruzione nello stesso luogo. Solo il restante 15% (33 interventi) indica come modalità progettuale la demolizione e costruzione della nuova scuola in un'altra sede. Con quote comunque variabili tra le regioni: prevedono la ricostruzione delocalizzata 2/3 degli interventi in Liguria, 1/3 di quelli della Basilicata, nonché il 30% dei progetti emiliano-romagnoli.

 - Link: Linee_guida_Futura-_progettare_costruire_e_abitare_a_scuola.pdf  Si tratta di una sintesi della riflessione all’interno del gruppo di lavoro, a partire da ricerche più approfondite e da esperienze concrete di progettazione e gestione di edifici scolastici in diversi contesti geografici e sociali. Si tratta di indicazioni elaborate nel rispetto delle norme tecniche relative all’edilizia scolastica del 1975: non hanno quindi un carattere prescrittivo, ma si prefiggono di delineare un orizzonte culturale entro il quale progettare le scuole. Secondo le Linee guida: "La visione secondo la quale “la forma segue la funzione” appare oggi ai nostri occhi troppo semplice, e in fondo incapace di spiegare come molti edifici del passato sappiano ospitare oggi in maniera felice attività del tutto diverse da quelle per cui erano stati costruiti. Ma neppure convince l’opposto, “la forma determina la funzione”, in un tentativo forse ingenuo di guidare e indirizzare le azioni di chi frequenta e usa uno spazio pubblico. La forma architettonica ospita una funzione, talvolta ne sottolinea l’importanza, ne incarna i valori, ne amplifica il carattere; ma essa deve anche adattarsi nel tempo alle sue variazioni, ai bisogni che via via si manifestano nel corso del suo uso e che non sempre sono prevedibili al momento della sua costruzione."