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Foto Ladri di bicicletteForse non tutti sanno che l'Italia con oltre 3,2 milioni di pezzi fabbricati nel 2021 è il primo produttore europeo di biciclette, con una quota di mercato del 21%, seguita da Germania e Portogallo, e con un saldo export/import di biciclette positivo per 1,3 milioni di pezzi e in crescita del +23% sul 2020.

Nella prima metà degli anni ’90, l’avvento del fenomeno mountain bike contribuì in modo significativo alla diffusione della bicicletta in Italia ma non ancora al livello di molti altri paesi europei.  Per quanto riguarda il parco bici circolante il dato, infatti, è meno positivo delle vendite, si stima che l’Italia contasse nel 2019, 440 biciclette ogni mille abitanti. In Germania e Olanda il rapporto è di quasi 1 a 1.  

Vi sono varie indagini sul tema della mobilità dolce che riguardano biciclette (anche a propulsione elettrica),  monopattini, piste ciclabili, parcheggi dedicati alle due ruote e infrastrutture, tutte concordano sul fatto che il loro utilizzo modificherà il volto delle nostre città.

Vi segnaliamo alcuni dati che emergono da due di esse:

  • la ricerca dell’Osservatorio Focus2R promossa da Confindustria Ancma - Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori con Legambiente. In aumento le biciclette, incluse le e-bike a pedalata assistita, in termini di vendite e utilizzo. Crescono di pari passo sia la disponibilità di piste ciclabili, soprattutto nel periodo successivo alla pandemia da Covid-19, sia l’attenzione dei comuni al tema della sicurezza in bici. Nello specifico 31 comuni durante la pandemia hanno realizzato nel complesso 224,5 chilometri di piste ciclabili; la maggior parte dei comuni, inoltre, ha introdotto oltre 2 chilometri di nuove piste, mentre sono 7 le città che hanno implementato la rete ciclabili con oltre 10 chilometri di nuove vie. In particolare la città che ha aumentato maggiormente la rete di piste ciclabili è Milanocon 65,5 chilometri (di queste alcune porzioni hanno destato le osservazioni critiche di ciclisti e associazioni di categoria, essendo state realizzate all’interno della carreggiata stradale pre-esistente). Il capoluogo lombardo è seguito da Terni, con 22 chilometri di nuove piste.
    L’Osservatorio Focus2R, inoltre, frutto di un questionario rivolto nel 2020 a 106 municipi, dei quali in 94 hanno inviato le risposte, mette in luce alcune tendenze al ribasso (per esempio l’utilizzo dei servizi di bike sharing) e alcuni temi che necessitano di un’ulteriore attenzione come la disponibilità di parcheggi specifici per bici, da implementare, e quella di punti di ricarica per e-bike, in flessione (Trento e Padova insieme dispongono dell’80% delle colonnine). Tra le città più virtuose in termini di infrastrutture bike friendly spiccano Reggio Emilia, Cuneo e Cesena, ai vertici per metri equivalenti di piste ciclabili per abitante. Le città di Bologna, Firenze e Ferrara, invece, primeggiano per numero di parcheggi in prossimità delle stazioni. Il comparto bici, in Italia, generava un fatturato stimabile tra i 7 e i 12 miliardi, circa lo 0,7% della ricchezza nazionale (Il Sole 24 Ore, dossier Bike Economy 2019) considerando la produzione di bici e accessori, l’indotto delle vacanze in bicicletta e l’insieme delle ricadute positive scaturite dal suo utilizzo (ambiente, salute, riduzione consumi carburanet, ecc.), Per saperne di più, dall’utilizzo delle biciclette e delle e-bike alla fruizione dei servizi di condivisione delle due ruote, dall’aumento della disponibilità di piste e infrastrutture ciclabili alla ripartizione (non omogenea tra nord e sud Italia) dei servizi dedicati alle due ruote, ecco il link: Rapporto dell'Osservatorio Focus2R;
  • la ricerca "Ecosistema della bicicletta" promosso da Banca Ifis, segnala che è crescente la tendenza di molti brand a riportare parte della produzione in Italia o in Europa, smarcandosi così dal mercato asiatico. Il fenomeno è denominato reshoring. Con l’aumento dei costi delle materie prime e conseguentemente di produzione e di logistica, e la situazione dei dazi, si registrano sempre più aziende che hanno colto l’occasione per rilocalizzare la produzione di biciclette e componentistica più vicino a dove questa verrà poi assemblata e infine venduta. Tra le grandi aziende che per prime si stanno muovendo in questo senso c’è, ad esempio,  l’italiana (ma di proprietà svedese) Bianchi. Il loro progetto è quello di fare investimenti per oltre 30 milioni di euro al fine di riportare gran parte della produzione, sia di e-bike che di bici tradizionali, nello storico stabilimento di Treviglio, in provincia di Bergamo. Il piano è quello di realizzare un nuovo impianto produttivo che, grazie all’utilizzo della robotica, permetterà all’azienda di quadruplicare la capacità produttiva, andando così dalle attuali 250-300 bici al giorno fino a una previsione di 1.000-1.500 biciclette assemblate ogni 24 ore. Questo processo - secondo l'Azienda - porterà ad un sostanziale aumento del personale di produzione, dagli attuali 180 dipendenti si arriverà a contarne circa 300. Altra azienda è la 3T, una realtà produttiva di bici e componenti, che si è già mossa per portare in Italia, nello stabilimento di Presezzo (sempre in provincia di Bergamo), anche la produzione dei telai in carbonio. Con lo spostamento della produzione dall’Asia all’Italia, 3T ha voluto modificare anche le tecniche di produzione dei suoi telai. L’avvolgimento del filamento sostituirà il lay-up manuale per far sì che non ci siano limiti alle angolazioni delle fibre di carbonio. Verranno poi utilizzate delle fibre secche a iniezione di resina anzichè il solito carbonio pre-impregnato. La Banca Ifis stima che la fabbricazione di 2,8 milioni di biciclette all’anno rientrerà in Europa, con un’accelerazione nel biennio 2022-2023, corrispondente al 18% della produzione totale europea. In questo ambito emerge però che ben il 30% delle aziende del comparto ha difficoltà a trovare figure professionali adeguate, mentre il 24% aumenterà gli investimenti sulla formazione. Sempre lo studio evidenzia che dal punto di vista della sostenibilità sociale, per ogni 1.000 bici riconsegnate all’assemblaggio ogni anno in Europa, vengono creati da 3 a 5 posti di lavoro, mentre per ogni 1.000 e-Bike l’intervallo è compreso tra 6 e 9 posti di lavoro. Infine, dal punto di vista economico in tutta Europa è in crescita l’interesse dei fondi di investimento nei confronti dell’industria della bicicletta: nel 2021 c’è stato un exploit con un  +175% nel numero di operazioni di M&A finalizzate e un incremento degli investimenti, anche sui servizi collaterali (da piattaforme di sharing a assicurazioni dedicate, fino al noleggio). Per scaricare il Rapporto clicca qui.

L'immagine di apetura raffigura una scena del film Ladri di biciclette, del 1948, diretto, prodotto e in parte sceneggiato da Vittorio De Sica. La pellicola è stata inserita tra i migliori 100 film a livello mondiale. 

Per la Redazione - Serena Moriondo