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di Serena Moriondo

FOTO rafaela biazi kV3yiegGJUQ unsplashIl periodo che stiamo vivendo si caratterizza per una diffusa percezione di insicurezza sociale, dove le tendenze individualistiche, indeboliscono il senso della comunità, facendo affiorare fragilità e vulnerabilità.

L’indebolimento del legame sociale, i fenomeni legati alla globalizzazione, le crescenti disuguaglianze economiche, la messa in discussione di diritti acquisti compongono il quadro delle sfide attuali alla cittadinanza sociale e sono richieste nuove competenze rispetto al passato per esercitare i diritti di tale cittadinanza.

A tal proposito, secondo il Rapporto annuale 2022 dell’Istat, ad esempio, con lo ius scholae, circa 280mila ragazzi acquisirebbero la cittadinanza (la platea risponde ai requisiti della nascita in Italia o dell'arrivo prima del compimento dei 12 anni, più la continuità della presenza e frequenza di 5 anni di scuola). Si porrebbe così rimedio all’intollerabile ingiustizia che vede ancora bambine e bambini crescere vicino a coetanei in tutto e per tutto uguali a loro senza che gli sia riconosciuta la cittadinanza italiana. Sarebbe paradossale che proprio nell’"Anno europeo dei giovani” l’Italia non riuscisse raggiungere questo obiettivo.

Tale iniziativa persegue quattro obiettivi principali:

  • evidenziare in che modo la transizione verde e quella digitale offrano opportunità per i giovani
  • aiutare i giovani a diventare cittadini attivi e impegnati
  • promuovere le opportunità a disposizione dei giovani
  • apportare il punto di vista dei giovani nelle politiche dell’Unione.

Se i giovani sono, dunque, importanti agenti del cambiamento e il loro ruolo è essenziale per costruire società pacifiche e democratiche, soprattutto dopo che le misure per contrastare la pandemia hanno reso difficile la loro vita quotidiana, è indispensabile che trovino luoghi di ascolto e di azione nella società.

Educare alla cittadinanza risulta indispensabile e la sua pratica è assai complessa. Nella nota allegata vengono esaminate le forme più diffuse di partecipazione che si sono sviluppate dagli anni '90 del Novencento tra i Comuni e gli Istituti scolastici e i possibili sviluppi attuali, alla luce delle nuove sfide globali.

Link:I_GIOVANI_HANNO_OCCHI_DIVERSI_-_Moriondo_09072022_.pdf