contattaci2
Chiamaci: 06 441 146 25
Scrivici una e-mail
area riservatacerca
cercaarea riservata
logo rigenerazioni NEWS 800x100 trasparente
Disegno dispersione scolasticaI componenti del Gruppo di Lavoro contro la dispersione scolastica - di cui fanno parte esperti riconosciuti come Ludovico Albert, Marco Rossi Doria, Franco Lorenzoni, Andrea Morniroli, Vanessa Pallucchi, Don Marco Pagniello, Chiara Saraceno - tornano a scrivere al Ministro Bianchi per sottolineare le mancanze del Decreto 170 che assegna alle scuole 500 milioni della misura 1.4 della misura 4 del PNRR.

Le risorse vengono assegnate scuola per scuola ma non ci sono indicazioni chiare e verificabili fondate sull’esperienza di tante scuole e operatori del civismo educativo, su come produrre, accompagnare e monitorare le azioni per contrastare divari e dispersione. Questa mancanza - scrivono i rappresentanti del Gruppo - rappresenta un rischio gravissimo e un possibile tradimento delle stesse finalità del PNRR reiterando un intervento “a pioggia” anziché avviare un’azione strutturale di lungo termine come la UE ci chiede. 

Riportiamo alcuni passaggi della lettera-denuncia resa pubblica dal Gruppo di Lavoro: 

1. Il Decreto 170 purtroppo non corrisponde alle meditate e documentate indicazioni che il Documento del GdL ha raccolto sulla base di queste linee di indirizzo che abbiamo condiviso con Lei, con il Gabinetto, con la struttura del Ministero che presiede ai fondi PNRR. Infatti, a fronte di criteri per l’assegnazione dei fondi alle scuole che il GdL ha indicato in un insieme che comprende risultati test invalsi, numero assenze degli alunni, incidenza di alunni stranieri, incidenza di alunni con BES (bisogni educativi speciali), adulti con basso livello culturale, in possesso di scolarità dell’obbligo o inferiore, presenza di giovani neet, presenza di famiglie ampie (sei componenti o più) e famiglie “potenzialmente bisognose” (con persona di riferimento sotto i 65 anni e dove nessuno ha un reddito da lavoro o da pensione), il Decreto 170 ha opposto un set molto semplificato di criteri che comprende numero di alunni, numero di ELET 18-25 anni, incidenza alunni stranieri, incidenza di popolazione senza diploma di scuola superiore, tasso di famiglie con 5 o più componenti. La semplificazione dei criteri viene implicitamente giustificata con la fretta. Tuttavia l’UE ci richiede, per il PNRR, di approntare un telaio di indicatori ponderato rispetto ai quali abbiano un senso i milestone e i target. E l’Europa da anni pone la questione del “people centred e place centred approach”. I territori e le caratteristiche dei componenti delle famiglie avrebbero dovuto avere maggior peso, pena il peso sovrastimato del numero degli alunni delle medie rispetto ai condizionamenti sociali. Ed è possibile che sia necessario ri-includere scuole difficilissime oggi escluse. L’assenza, per esempio, dei dati sulla disoccupazione condiziona l’impianto. Abbiamo, più in generale, necessità, finalmente, di stabilire obiettivi di potenziamento educativo e delle competenze nella popolazione esaminabili lungo il tempo, capaci di cogliere la grande differenziazione nelle condizioni di partenza dei genitori nelle diverse aree dell’esclusione per poter affrontare e monitorare, alleandoci con i genitori stessi, i processi di ri-inclusione nei percorsi formativi dei figli e di miglioramento negli apprendimenti.

2. Ci preoccupa molto il fatto che il Decreto 170 rimanda a dopo ogni indicazione sul come inverare il potenziamento che il finanziamento 1.4 definisce, che, invece, il documento del GdL affronta nel dettaglio. Infatti mentre il Decreto 170 assegna le risorse scuola per scuola ma non definisce “il chi, il cosa e il come usarle”, il Documento del GdL, proprio su Sua richiesta, propone indicazioni chiare e verificabili tese a invertire la tendenza all’aumento dei divari tra minori, territori, scuole e ad avviare una ampia azione di sistema – come il PNRR prescrive – per contrastare il fallimento formativo esaminando puntualmente le aree di intervento per obiettivi. 

3. Vi è, poi, la “questione delle questioni” che il Decreto 170 non spiega. Come favorire, intorno alle scuole, alleanze territoriali coese e permanenti tra le scuole stesse, gli enti locali, ed il terzo settore su base cooperativa e paritaria curando la manutenzione nel tempo delle comunità educanti sull’esempio delle migliori pratiche già all’opera in ogni parte d’Italia? Il Documento del GdL indica come costruire e garantire il coordinamento, gli impatti e la verificabilità delle azioni di partenariati territoriali coesi. Ma queste indicazioni non sono state recepite. Vi è un rimandare a altri momenti e a ulteriori istanze. Noi, invece, pensiamo che sia urgente chiarire come avvengano le alleanze necessarie per raggiungere i ragazzi e quale organizzazione e procedure presiedono all’uso delle risorse per attivare l’azione poliedrica nei territori, con al centro la scuola ma grazie a un effettivo coordinamento di intenti, azioni e coerente assegnazione delle risorse entro l’alleanza. Inoltre, va data indicazione adesso sul come saranno allestite le complesse procedure atte a definire e attivare azioni di accompagnamento in corso d’opera, il monitoraggio e la valutazione.

4. Noi pensiamo che sia ragionevole – come fa il Decreto 170 – indicare il finanziamento scuola per scuola. Lo pensiamo perché così si evita finalmente la procedura per bando, su un tema che suggerisce, con tutta evidenza, di operare non per competizione bensì procedendo per “concorde adesione” degli attori educativi che, territorio per territorio, possono comporre le comunità educanti. Al tempo stesso pensiamo che il Decreto fa il grave errore di non condizionare la conferma dell’assegnazione dei fondi alla costituzione dell’alleanza territoriale, all’elaborazione condivisa di un progetto d’azione territoriale e di miglioramento dell’offerta scolastica che comprenda le annualità 2022-23, 2023-24 e possibilmente 2024-25. Si sarebbe, insomma, potuto e dovuto affiancare subito all’assegnazione delle risorse un insieme definito di cornici, indicazioni operative e regole di ingaggio, inderogabili che il Documento del Gruppo di Lavoro ha definito. Non è davvero pensabile assegnare così tante risorse, su una questione così importante senza definire un chiaro sistema di opportunità e di vincoli per il loro uso. 

Pubblichiamo il documento “Contrastare il fallimento formativo e divari. Finanziamento 1.4 – Misura 4 PNRR che il Gruppo di Lavoro contro la dispersione scolastica ha inviato alla Segreteria tecnica del Ministero dell’Istruzione il 18 maggio scorso senza avere ​riscontro da​ parte del Ministero. Dopo un mese dall’invio sono state inviate al Ministro una prima lettera e una seconda lettera.

 Caro Ministro Bianchi, così non va, non va proprio. 
 
Per la Redazione - Serena Moriondo