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Foto Draghi che salutaLa stampa estera ha commentato le dimissioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi con estrema preoccupazione

EL PAIS: "Il Parlamento italiano, un animale selvaggio e autodistruttivo"; FINANCIAL TIMES: "Draghi sull'orlo del baratro dopo che gli alleati della coalizione hanno ritirato il loro appoggio"; LE FIGARO: Tre partiti del governo di Mario Draghi gli rifiutano la fiducia Con questa decisione finisce di fatto il suo governo di unità nazionale"; FRANKFURTER ALLGEMEINE ZEITUNG: "Draghi non raggiunge l'obiettivo di ottenere la fiducia, probabili dimissioni. Il primo ministro italiano Mario Draghi ha subito una sconfitta cocente in un voto di fiducia al Senato e il suo governo a Roma è dunque sull'orlo del fallimento";  LE MONDE: "In Italia, Mario Draghi ottiene la fiducia del Senato ma il suo governo è vicino all'implosione dopo le defezioni di tre partiti"; WALL STREET JOURNAL: "Sconvolgimento in un momento cruciale per l'Italia. La crisi è partita quando il governo era avviato all'approvazione e all'implementazione di misure per aiutare le aziende e le famiglie ad affrontare l'aumento dei costi energetici. L'Italia probabilmente si troverà presto di fronte a una nuova sfida, quella legata a costi più alti per rifinanziare il debito"....

Le homepage dei principali quotidiani internazionali, infatti, sono state dedicate alla notizia del crollo del Governo, con giudizi tranchant che esprimono  sincero timore per le conseguenze che ciò che è avvenuto in queste ore in Italia, avrà sicuramente per l'Europa e, purtroppo, per gli italiani. Un popolo, che nonostante la mobilitiazione di oltre mille sindaci per evitare lo sfascio e non perdere le risorse del PNRR e gli investimenti resi possibili dalla nuova stagione dei Fondi europei, sembra non essersi accorto di ciò che stava succedendo e per questo - come si annuncia nei quotidiani - tornerà a votare, più smarrito che mai. 

"In questi mesi, l’unità nazionale - ha dichiarato Draghi ieri al Senato - è stata la miglior garanzia della legittimità democratica di questo esecutivo e della sua efficacia." Potremmo dire che più che la migliore è stata l'unica garanzia, perchè è evidente che serietà e preoccupazione sono totalmente mancate ai rappresentanti dei partiti in tutto il percorso istituzionale: per opportunismo, per vocazione minoritaria,  per l'assenza di una visione o la mancanza di coraggio. Questo però non è un gioco.

Pace, lavoro, giustizia sociale e democrazia, come sostiene una grande organizzazione sindacale come la Cgil, non possono che camminare insieme ma ora - tra guerre, pandemia, impoverimento, cambiamenti climatici, crisi energetica e alimentare, mentre ci avviciniamo a grandi passi verso la precarietà socio-economica della Grecia e Germania, Francia e Spagna saranno sempre più lontane - quale strada prenderanno gli italiani?

 Per la Redazione - Serena Moriondo