E' quanto è avvenuto in Friuli Venezia Giulia lo scorso giugno, ad opera della Cgil di Trieste, Fillea-Cgil, Spi-Cgil e Sunia. Progettazione e infrastrutture, sostenibilità ambientale e energetica, innovazione digitale e tecnologica, qualità delle imprese e della filiera dei materiali, occupazione e qualità della vita. Sono le tematiche affrontate nell’ambito dell’iniziativa organizzata da Cgil Trieste, Fillea, Spi e Sunia dedicata alla presentazione della piattaforma sulla rigenerazione urbana.
La discussione è stata introdotta dai segretari Massimo Marega (Fillea), Adriano Sincovich (Spi), Renato Kneipp (Sunia) e conclusa da Michele Piga (Cgil). Sono intervenuti numerosi esponenti del mondo politico, economico e sociale cittadino. Presenti i vertici del CNA (Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa), i rappresentanti di diverse forze politiche: Adesso Trieste, Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle, Punto Franco, Articolo 1, e realtà sociali: Legambiente, Associazione Zeno, Comitato in Difesa della Pineta di Cattinara, Comitato No Ovovia. L’evento rappresenta l’avvio a Trieste di un processo di confronto lanciato a livello nazionale dalla Fillea con la fondazione dell’associazione “Nuove Ri-Generazioni”.
La piattaforma Nuove Ri-Generazioni è nata con l’obiettivo di ripensare le città del futuro tenendo conto delle rinnovate necessità dei cittadini, della riconfigurazione del rapporto tra città e periferie, del ruolo del verde inteso come infrastruttura di salute pubblica e dell’importanza di mettere in campo nuovi modelli di partecipazione delle persone alle scelte politiche.
Si tratta di argomenti complessi e di stretta attualità, in particolar modo alla luce dei nuovi investimenti resi possibili dai fondi aggiuntivi del PNRR che riguardano il comparto edile e le infrastrutture pubbliche. In questo senso l’iniziativa è stata un’ulteriore occasione per ribadire la necessità di competenze scientifiche e professionali all’interno di amministrazioni pubbliche, per innalzare il livello della discussione e iniziare davvero a parlare di rigenerazione urbana nelle nostre città. La rigenerazione urbana unisce infatti riqualificazione e progettazione, non si limita a ristrutturare ciò che è già esistente ma prevede la creazione di nuove strutture dall’alto impatto sociale, culturale e ambientale.
"Il futuro del paese - ha spiegato il Segretario della Cgil di Trieste Michele Piga - “passa per il lavoro di qualità, al servizio di un modello di economia circolare, resiliente e ambientalmente sostenibile. La nostra idea di futuro passa per la trasformazione dei rapporti produttivi, con un’idea di società e di sviluppo. L’approccio del sindacato rispetto alla complessità delle tematiche in oggetto è di carattere politico e culturale: mette al centro i bisogni dei lavoratori e dei cittadini, a partire da salute, istruzione e lavoro. Le persone devono beneficiare dei vantaggi della transizione ecologica e digitale dell’innovazione dei processi produttivi. Dobbiamo partire dalle domande, non dalle offerte”.
Massimo Marega, Segretario della Fillea, nel ribadire che il futuro del Paese passa per il lavoro di qualità, ha sottolineato come: "La nostra idea abbisogna della trasformazione dei rapporti produttivi, con un'idea di società e di sviluppo".
Dalle città, grandi o piccole, è indispensabile partire per ristabilire un equilibrio accettabile tra domande (bisogni sociali) e risposte (servizi), tra i rischi e la prevenzione, tra l’usura dei manufatti e la manutenzione, tra il consumo del suolo e il reale fabbisogno abitativo. Tra la proprietà come diritto e il dovere di valorizzarla. Tra lo spreco e la riqualificazione urbana e del territorio circostante.
Per la Redazione - Serena Moriondo