Il 2 agosto 1980 una bomba devasta la sala d’aspetto e tutta l’ala sinistra della stazione centrale di Bologna.
Si contarono 85 morti e oltre 200 feriti. Il più grave atto terroristico del dopoguerra italiano. La Città di Bologna e tutto il movimento sindacale reagirono a quella strage, aiutando nei soccorsi, andando in piazza, proclamando lo sciopero generale, partecipando in massa ai funerali.
Con la sentenza dello scorso aprile, la corte d’Assise ha confermato che gli esecutori sono i terroristi fascisti dei NAR Paolo Bellini, Giusva Fioravanti, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini e Gilberto Cavallini (quest'ultimo per concorso in strage), mentre gli esecutori vanno ricercati tra i settori deviati dello Stato, appartenenti alla Loggia P2 di Licio Gelli, attuatori fin dalla strage di Piazza Fontana nel 1969 della cosiddetta “strategia della tensione” (Licio Gelli, Umberto Ortolani (collaboratore di Gelli), Federico Umberto D'Amato (ex capo dell'Ufficio affari riservati del ministero dell’Interno) e Mario Tedeschi (ex direttore de "Il Borghese" ed ex parlamentare del Msi). Sono tutti già deceduti, ma ritenuti mandanti, finanziatori o organizzatori della strage). Condannati per depistaggio anche l'ex capitano dei carabinieri Piergiorgio Segatel e l’amministratore di condominio, Domenico Catracchia.
Alla sentenza ci si è arrivati dopo settantasette udienze, oltre cento testimoni ascoltati in aula, minuziose informative degli investigatori e all’impegno straordinario dell'associazione dei familiari delle vittime della strage alla ricerca della verità, dei magistrati e delle forze dell’ordine che hanno collaborato a questo importante risultato, dopo 42 anni dalla strage.
Ognuno di noi deve farsi carico di diffondere tra la gente la conoscenza dei fatti, le verità dei processi e il ruolo del lavoro come elemento di libertà e democrazia. Quel 2 Agosto morirono tanti lavoratori e lavoratrici, ma fu il lavoro, il suo presidio organizzato di legalità a difendere la città e a salvare vite umane.
Per la Redazione - Serena Moriondo